A Ravenna il più alto numero di matricole di tutto l'Ateneo: +7,3% | la CRONACA di RAVENNA

A Ravenna il più alto numero di matricole di tutto l'Ateneo: +7,3%

Bologna 5,6%, Rimini 5,3%, Cesena 6,1%, Forlì -9,4 a causa dell'introduzione del numero chiuso a Sociologia. Sul tavolo ravennate i problemi degli alloggi e dei servizi agli studenti

21 gennaio 2022 - Il Campus di Ravenna conferma l’andamento positivo degli scorsi anni, compreso quello di essere il Campus con il maggior aumento percentuale di immatricolazioni per l’anno accademico 2021/22: 1330 nuovi immatricolati con un +7,3%.
Per la sede di Bologna l’aumento delle matricole è del 5,6% (28.250), per il Campus di Rimini del 5,3%, per Cesena del 6,1% (1545). Si registra un dato negativo per Forli -9,4% dovuto soprattutto all’introduzione del numero programmato per la laurea in Sociologia. Forlì resta comunque il Campus con più matricole in valore assoluto, 2190.

Complessivamente le nuove immatricolazioni all’Università di Bologna presentano una crescita del 4,3% rispetto allo scorso anno, quando vi era già stato un incremento rilevante.
In particolare, le matricole sono cresciute del 5,8% per le triennali; 0,5 % per le magistrali e 11,2% per le lauree a ciclo unico. Il totale degli studenti dell’Ateneo è 88.600.
«Un andamento positivo per l’Alma Mater, continua la crescita di iscritti nonostante la pandemia. L'ateneo di Bologna conferma la sua forte capacità attrattiva», commenta il rettore Giovanni Molari.

A Ravenna sono 790 le matricole delle lauree triennali (+17,6%), 145 quelle dei corsi a ciclo unico (Medicina, Giurisprudenza e Conservazione-Restauro, di quest’ultima ricordiamo il numero chiuso a 10 iscritti) e 400 quelle delle lauree magistrali. Tra le più gettonate Beni Culturali (271 matricole, aumento già visto lo scorso anno forse anche per la coincidenza con il numero chiuso del DAMS a Bologna), Operatore giuridico d’impresa (159), Infermieristica (159), Scienze Ambientali (101).

Nelle lauree magistrali i numeri più alti si trovano a Beni Archeologici, Artistici e del Paesaggio (118) e a I-Contact (120) che è il corso in inglese di Cooperazione internazionale e Diritti umani frequentato da numerosi studenti internazionali.

Il corso di laurea in Medicina e Chirurgia conferma il tutto esaurito dei posti a disposizione. Molari non condivide il superamento del numero chiuso a Medicina: «Servono laboratori, tirocini, scuole di specializzazione. Non si può pensare a numeri troppo elevati, bisogna tenere conto della effettiva ricettività delle strutture universitarie».

«L'aumento delle matricole nelle lauree triennali - continua Molari - in parte è dovuto alla rimozione del numero chiuso in alcuni corsi di laurea, ma anche alla forte attrattività di corsi che sono stati in deciso aumento rispetto ai numeri dello scorso anno. Gli immatricolati alle lauree di Giurisprudenza dell’Ateneo sono passati da circa 1100 a circa 1400, abbiamo avuto un incremento consistente sui corsi di storia, lettere, filosofia, beni culturali, scienze motorie, matematica.
Sono in forte aumento tutti i corsi dell'area di agraria, dove è stato tolto il numero chiuso. I corsi che crescono non sono quelli a numero programmato, ovviamente sono i corsi ad accesso libero».

Gli studenti iscritti che provengono da fuori regione sono il 52,7% contro il 51% dell'anno scorso. Il dato si concentra prevalentemente sugli iscritti dall'estero (33,7% pari a 400 matricole in più) e dal Nord Italia (+14%). L’aumento dell’offerta formativa in inglese ha sicuramente inciso: su 248 corsi dell’Università di Bologna, 88 sono in inglese o hanno un curriculum in lingua inglese. Stabili gli studenti provenienti dall’Emilia Romagna.
Aumentato (+16,7%) in maniera significativa anche gli studenti che hanno partecipato alle selezioni per i corsi di laurea, che sono passati da 40.612 a 47403.

Un dato rilevante è la crescita di coloro che usufruiscono di agevolazioni o esoneri, che sono circa 56.928 (64% degli iscritti) di cui 31.458 hanno diritto all'esenzione totale.
Gli studenti che hanno diritto a esenzioni totali o parziali sono circa il 10% in più di quelli dell'anno scorso (numericamente 31.400); gli esoneri totali in particolare sono circa il 6,8% in più.
«Un dato che si può leggere in due direzioni. Da un lato – afferma Molari - è un passo verso la realizzazione di quello che è scritto nell'articolo 34 della nostra Costituzione e dall'altro è un motivo di apprensione per le crescenti difficoltà delle famiglie italiane».

Molari ha commentato che “l’aumento delle immatricolazioni all’Università di Bologna è un segno di merito, ma non può essere disgiunto dalla preoccupazione per la flessione delle immatricolazioni nel Paese preannunciata dalla ministra M.Cristina Messa e che ci auguriamo sia smentita. Sono convinto che l’Alma Mater deve avere il ruolo di sollecitare la politica nazionale verso strategie sempre più coraggiose per far sì che il numero degli iscritti aumenti dappertutto».

La didattica a distanza pare non aver influito sui numeri: «Di fatto è stata su tutto il territorio nazionale, quindi non ci sono state situazioni di forte disomogeneità di comportamento tra atenei. Il nostro team ha mantenuto la didattica mista sempre, in qualche ateneo è tornata di più in presenza ma sempre con la possibilità di seguire da remoto».

Adesso il quadro complessivo degli studenti è in aumento e quindi il tema degli abbandoni viene seguito con attenzione, ma non presenta variazioni rilevanti. Su questo argomento, il prorettore alla Didattica, Roberto Vecchi, ha affermato che «è stato un periodo difficilissimo per gli studenti, difficilissimo anche per gli insegnanti, però credo che nonostante tutto il sistema abbia tenuto. A settembre, quando ripartiremo in presenza, sarà possibile trarre un bilancio più stabile di questo tema importantissimo».

«È di grande soddisfazione – commenta la presidente del Campus, Elena Fabbri, che la prossima settimana lascerà l'incarico a Mario Angelo Neve, dopo averlo svolto per due mandati  - sapere che Ravenna ha avuto un ulteriore aumento delle matricole, anzi in percentuale il più rilevante dell'Ateneo. Merito dell’interesse generato da alcuni corsi di studio particolarmente originali e di qualità, che richiamano studenti da tutt’Italia e dall’estero.
Questo aumento, tuttavia, genera una richiesta di servizi agli studenti come le segreterie, i servizi bibliotecari, i tirocini, l’international desk, a cui rispondono ormai con fatica le unità del personale tecnico amministrativo. Ma servono anche aule, sale studio e alloggi, di cui a Ravenna siamo purtroppo carenti».
Il tema degli alloggi e dei servizi è all’attenzione della Fondazione Flaminia e della sua presidente Mirella Falconi, che annuncia novità importanti per il prossimo anno accademico 2022/2023.
mvv


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