Pnrr, si rischia di perdere finanziamenti | la CRONACA di RAVENNA

Pnrr, si rischia di perdere finanziamenti

Il sindaco de Pascale alla tavola rotonda di Italia Viva: «Alcuni progetti sono diventati a rischio, sia per l’aumento dei costi a carico degli enti locali, che per la modifica al Piano».

25 gennaio 2024 - Il “PNRR e Legge di Bilancio, ricadute su Ravenna” è il tema della tavola rotonda promossa da Italia Viva martedì scorso all’hotel Mattei di Ravenna.
Una grande quantità di progetti previsti, per un totale di circa 200 milioni nella scuola, nel turismo, nella cultura, nel digitale, nel porto, nella mobilità sostenibile ed energie rinnovabili.
Ma il sindaco Michele de Pascale, tra i relatori, ha espresso preoccupazioni per le difficoltà legate alle variazioni approntate al PNRR, così come per i tempi di realizzazione concessi e per lo spostamento di fondi che erano stati precedentemente assegnati ai comuni. Alcuni progetti sono diventati a rischio, sia per l’aumento dei costi a carico degli enti locali, che per la modifica al PNRR.

Tra questi, come riferisce il Corriere Romagna, il rifacimento delle vie Trova e Viazza (1,3 milioni l’investimento, teoricamente totalmente coperto dal Pnrr), la manutenzione straordinaria del Canale Magni (700mila euro), i due ponti sulla Baiona (2 milioni), l’efficientamento energetico della scuola Gaudenzi (200mila euro, 120mila in arrivo dal Pnrr), di quella Mani Fiorite (300mila euro), e della Montanari (interessata anche da adeguamento sismico, 2 milioni, 1,5 dei quali dal Pnrr). Stesso timore anche per i soldi spesi per l’Almagià (385mila euro, 228mila dal Pnrr), e per l’integrazione di 39 servizi su Pago Pa (107mila euro). E anche l’intervento di rigenerazione urbana collegata al Parco marittimo, in parte attuato e che comprende anche altre partite in città, potrebbe passare sotto la tagliola. Su questo capitolo è di 17 milioni il finanziamento che era stato riconosciuto al Comune.

I fondi per ripristini infrastrutturali post alluvione, ad esempio, per un totale di 1,2 miliardi, che erano gestiti autonomamente dagli enti, sono ora entrati nel PNRR. Di conseguenza se da una parte è nata la necessità di riprogettare le opere che rischiano di non avere più i tempi di realizzazione, dall’altra i fondi non possono più essere utilizzati anche per indennizzi a famiglie e imprese.

Sui tempi di realizzazione il sindaco ha poi detto che questi comportano competenze importanti e molteplici, competenze che solo una città come Ravenna può permettersi di avere ma ci sono progetti che dovranno essere sviluppati da comuni con poche migliaia di abitanti.

La tavola rotonda, moderata dal giornalista Andrea Tarroni, ha visto gli interventi di  Marco Leonardi docente di Economia Politica alla Statale di Milano e già Capo Dipartimento Programmazione Politica Economica nel governo Draghi, Luigi Marattin responsabile economico Italia Viva, deputato, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della Provincia, Stefano Mazzetti presidente regionale I.V., Roberto Fagnani presidente provinciale I. V.

Ha inaugurato la serata Roberto Fagnani che dopo i saluti di rito è entrato nei dettagli del PNRR  dettagliando finanziamenti per circa 80 milioni dedicati alla Città di Ravenna ed altri 120 al Porto, finanziamenti importanti che sono la prima di una serie di iniziative che Italia Viva sta sviluppando sul territorio Ravennate.

E’ stata poi la volta di Stefano Mazzetti che si è dichiarato preoccupato per una mancanza di strategia coordinativa, di programmazione globale che possa fungere da filo conduttore per i vari progetti.
A ruota anche il prof. Leonardi ha evidenziato le difficoltà createsi dalle ultime modifiche al PNRR e dalla recente legge finanziaria, in quanto molti progetti dovranno essere rifatti con aggravio dei costi e molti altri che sono fuori dal piano sono rimasti senza fondi assegnati agli enti. Luigi Marattin ha poi insistito sulla legge di bilancio evidenziando le incongruenze di una norma che prevede riduzioni di entrate nei prossimi anni senza adeguate coperture oltre i primi 12 mesi. Marattin ha anche ragionato sul fatto che i fondi PNRR siano condizionati a progetti complessi e costretti a rapidissimi tempi di esecuzione, con evidenti difficoltà al loro pieno utilizzo.


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