Lavori pubblici, ritardi e aumento costi.«Troppi i lavori incompiuti» | la CRONACA di RAVENNA

Lavori pubblici, ritardi e aumento costi.«Troppi i lavori incompiuti»

Spadoni: «Dal ponte di Grattacoppa, all'ex caserma Dante, al palazzetto dello sport»

01 gennaio 2024 - «Alla fine di ogni anno solare giunge il momento di presentare  un bilancio consuntivo di tipo economico, ma non sarebbe male che ogni pubblica amministrazione tracciasse anche una sintesi dei lavori incompiuti», dichiara Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna. «Purtroppo - aggiunge - la lista sarebbe abbastanza lunga perché ancora una volta l’amministrazione comunale ritarda l’esecuzione di non poche opere adducendo motivazioni più o meno plausibili. Alla luce delle quali emerge un dato  di fatto: è troppo elevato il numero di lavori incompiuti e di conseguenza in quasi tutti i casi i costi lievitano sensibilmente rispetto alla spesa preventivata».

 

Per Spadoni «i cittadini sono ormai abituati a questo metodo di lavoro inqualificabile, e, oltretutto, spesso questi annosi ritardi non sono pubblicamente giustificati se non con motivazioni che tendono sempre a scrollare di dosso ogni responsabilità del Comune».  

Gli esempi di opere pubbliche ‘incompiute‘ o che hanno subìto lunghi ritardi non mancano:  Spadoni cita il nuovo ponte di Grattacoppa che ha recato non pochi danni ai residenti,  l’ex Caserma “Dante” di via Bixio, i cui lavori del 2018 prevedevano l’apertura al pubblico per l’estate 2021, il nuovo Palazzetto dello sport con esecuzione edile a intermittenza e ultimazione protratta a sine die.

«La lista, purtroppo - sottolinea Spadoni - non si ferma qui, e ciò che va evidenziato è il metodo ossia il comportamento del Comune appaltatore dei lavori. Infatti è in parte comprensibile assistere a esecuzioni non prive di ostacoli di vario genere, ma questa non può rappresentare la regola generale, e a proposito del metodo, sarebbe cosa molto corretta e giusta dare un’informazione chiara alla cittadinanza con le motivazioni che portano alla mancata conclusione dei lavori con conseguenti aumenti dei costi».

«Questa, senza polemica - conclude Spadoni - non è amministrazione corretta e trasparente, e spesso il Comune non adempie al proprio dovere di vigilare e ricercare le strade per una migliore esecuzione delle opere appaltate applicando le penali necessarie scaturite da inadempienze contrattuali. La trasparenza, dunque, e un approccio più rigido e attento nei confronti delle imprese esecutrici rappresenterebbe un segnale di considerazione e di coinvolgimento davvero importante anche nei confronti dei  cittadini».

 

 


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