Politica
Parco marittimo, Ancisi: «Ho presentato denuncia»
«Nei sottofondi sarebbe stato usato non soltanto pietrisco di roccia, materiale naturale di cava, come imposto dal progetto definitivo dei lavori, ma in massima parte rifiuti riciclati provenienti da demolizioni edilizie»
Secondo Ancisi, nei sottofondi sarebbe stato usato «non soltanto pietrisco di roccia, materiale naturale di cava, come imposto dal progetto definitivo dei lavori approvato dalla giunta comunale a seguito della Conferenza dei servizi decisoria, ma in massima parte rifiuti riciclati (nella migliore delle ipotesi) provenienti da demolizioni edilizie (calcestruzzo o macerie), per 3.767 tonnellate. Così, almeno, è stato autorizzato e dichiarato dal Comune».
«La variante al progetto pubblicata il 17 aprile «’a babbo morto’, cioè coi nuovi sottofondi di carraie e stradelli fulmineamente tombati entro i primi giorni della settimana di Pasqua il 9 aprile», sarebbe «profondamente scorretta e viziata. Ma la “giustificazione” addotta, “utilizzo dei rifiuti nelle attività di recupero ambientale” tramite rifiuti riciclati conformi ai parametri fissati dal decreto ministeriale del 5 febbraio 1998, non regge affatto».
«Non sono state infatti rispettate le condizioni imposte dal decreto stesso, perché questo utilizzo di rifiuti non è stato “previsto e disciplinato da un apposito progetto approvato dall’autorità competente”, cioè dalla Conferenza dei servizi decisoria del progetto definitivo e quindi dalla Giunta comunale, e non è inoltre compatibile con le caratteristiche chimico-fisiche, idrogeologiche e geomorfologiche dell’area da recuperare”».
«Mancano, inoltre – rileva Ancisi - i pareri sul progetto di Capitaneria di Porto e Carabinieri Forestali e potrebbe configurarsi «il reato di scarico illegale di sostanze nel suolo. Basti pensare che, in caso di mareggiate o alluvioni di una certa violenza, migliaia di tonnellate di rifiuti riciclati si spargerebbero ovunque su vastissima parte di una Riserva Naturale dello Stato, sul demanio marittimo del litorale ravennate ed in mare aperto».
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