Pd «pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione». La Schlein alla Festa dell’Unità | la CRONACA di RAVENNA

Pd «pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione». La Schlein alla Festa dell’Unità

L'annuncio è arrivato dall'ultimo incontro politico previsto dal programma

10 settembre 2023 - «Dopo l'estate militante non ci riposeremo - ha detto Elly Schlein nel comizio di chiusura alla Festa nazionale dell’Unità a Ravenna -. Ci attende un autunno di impegni e partecipazione, il Pd è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale, è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro».
Sedie tutte occupate, gente in piedi, duemila persone dicono dall’organizzazione, un’ora e mezza di discorso cominciato con un ringraziamento al governatore dell’Emilia Romagna  Stefano Bonaccini “per quanto sta facendo per il territorio, mentre il governo finora non ha sganciato un solo euro di ristoro”.

Il partito
L’uscita dal Pd ligure di un pezzo della classe dirigente va affrontata. «L'ambizione del Pd è non solo unire storie e culture diverse, ma anche immaginare un progetto nuovo, un partito strutturato più a rete che a piramide, con i circoli che sono antenne. Un partito che spalanca le finestre e le porte, dove non ci si trova per stabilire rapporti di forza. Tutti insieme siamo la forza del Pd, nessuno escluso. Ognuno sentirà un attacco al Pd come un attacco a ognuno di noi, così come ogni vittoria sarà sentita come una vittoria di tutti, non di qualcuno. Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme».
Per rinnovare il Pd, la segretaria ha annunciato «una grande conferenza sull'organizzazione» e «una grande scuola di formazione».
A Stefano Bonaccini, che paventa il rischio di un Pd troppo radicale, risponde: «Ogni tanto ci accusano di aver spostato il partito a sinistra, non so se ho questa colpa e non so se sia una colpa. Se proprio volete darmi una responsabilità datemi quella di collocare ogni giorno il partito più in basso, fra chi non crede più nella politica, fra chi fatica ogni giorno. Solo così torneremo a vincere».
E a chi rimane: «L'impegno è di convincere tutti e tutti non solo a restare in questa comunità ma anche a iscriversi. Svolgo il mio compito con umiltà ma vi chiedo di evitare di essere un partito che per parlare di tutto a tutti rischia di parlare poco a pochi. Vogliamoci più bene anche fra di noi, ascoltiamoci di più, rispettiamoci di più», ha dichiarato Schlein.

Il confronto con le altre forze di opposizione al governo
Schlein parte dal salario minimo. «Abbiamo costruito intese non a tavolino, un metodo che speriamo possa essere seguito anche su altri temi, per lavorare con le altre opposizioni. Ci interessa unire le nostre forze per essere più efficaci, lavoreremo per aumentare le occasioni di collaborazione».
Ma trasmette un messaggio sui ruoli: «Senza questo partito non è possibile costruire l'alternativa alle destre che stanno governando il Paese. Il Pd non è interessato a perdere un giorno in polemiche inutili con le altre forze, a noi serve di ricostruire un progetto per l'Italia».

Il confronto col governo
I temi sono la difesa della sanità pubblica e del potere di acquisto delle famiglie, la crescita, la transizione ecologica.
«Si possono travestire quanto vogliono ma sono sempre gli stessi. Li conosciamo, non accetteremo tentativi di riscrivere la storia, la destra non fa i conti col suo passato, quando sente il richiamo della foresta difende e protegge gli estremisti, noi saremo sempre dall'altra parte». Quindi, la difesa di Paolo Gentiloni attaccato in questi giorni in maniera «scomposta».
Ma per il governo ha anche due aperture: «Non si torni all'errore dell'austerità che tanto ha fatto male all'Italia e all'Europa, il governo faccia questa battaglia a Bruxelles, noi ci saremo». E sulla violenza alle donne: «Almeno su questo possiamo lavorare insieme, serve la prevenzione sull'educazione alle differenze a partire dalle scuole».

ESTERO
Schlein comincia dall’Ucraina. «Il Pd sostiene convintamente il popolo ucraino nel suo diritto all'autodifesa, non possiamo accettare l'invasione criminale di Putin. Contemporaneamente continuiamo a chiedere all'Ue uno sforzo diplomatico e politico, per una pace giusta. Abbiamo accolto con grande speranza il tentativo di Papa Francesco e del cardinale Zuppi». 
Altro tema, il nuovo Patto di stabilità a Bruxelles, con i falchi del Nord che chiedono criteri più stringenti. «Abbiamo bisogno di continuare ad avere il margine finanziario per investire, non si torni all'errore dell'austerità che tanto ha fatto male all'Italia e all'Europa, il governo faccia questa battaglia a Bruxelles, noi ci saremo», ha sottolineato Schlein, che ha poi difeso il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. «A lui va tutta la nostra gratitudine per il servizio che sta svolgendo: quelli del governo sono attacchi scomposti, che giungono da coloro che stanno rischiando di farci perdere le risorse». 


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