Vendita dell'Ortazzo: «Perché si parla di terreni edificabili sul contratto di compravendita?» | la CRONACA di RAVENNA

Vendita dell'Ortazzo: «Perché si parla di terreni edificabili sul contratto di compravendita?»

Italia Nostra: «Gli enti e il Comune di Ravenna scrivano con precisione quali sono»

28 agosto 2023 - «Perché si parla di terreni edificabili sul contratto di compravendita dell'Ortazzo tra la Immobiliare Lido di Classe srl e la CPI Real Estate Italy SpA? Gli Enti ne chiedano immediato annullamento». Lo afferma in una nota Italia Nostra.

«Il contratto contiene parti non veritiere? Oppure, i terreni fabbricabili sono in ridottissima quantità?
Bene, gli Enti e il Comune di Ravenna - continua l'associazione - visto l’interesse pubblico che caratterizza l’area, lasciata sfuggire, lo ricordiamo nuovamente, in mano privata nel più assoluto silenzio, chiariscano bene anche questo punto, scrivano con precisione quali sono i terreni che la CPI Real Estate considera edificabili».

«E se nulla è davvero edificabile come sostiene il Comune rispondendo ai nostri doverosi quesiti (con piccata sfrontatezza invece definiti “bugie”), si faccia tutto quanto di competenza per chiedere annullamento, rettifica o puntualizzazione dell’atto di compravendita. Non vale la scusante che si tratta di scritture tra privati in cui un ente pubblico non può mettere becco se non in fase autorizzatoria: non è tollerabile che in Conservatoria, su un terreno che per valenza pubblica sarebbe stato da riconsegnare a tutti i cittadini, un colosso immobiliare internazionale avente come unico scopo la cementificazione, possa parlare ancora, dopo 50 anni dalla scampata devastazione, di “terreni edificabili” nell’Ortazzo».

«Vogliamo sapere con certezza quali sono, e che, soprattutto, ne prenda nota annullando o rettificando l’atto, anche la CPI Real Estate Italy. Continua la nostra battaglia - conclude la sezione di Ravenna di Italia Nostra - per fare chiarezza e riconsegnare ai cittadini un patrimonio ambientale inestimabile al momento perduto nonostante le promesse di acquisto pubblico».


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