Rigassificatore: dopo il via libera si guarda a ristori, estrazioni di gas e rinnovabili | la CRONACA di RAVENNA

Rigassificatore: dopo il via libera si guarda a ristori, estrazioni di gas e rinnovabili

II provvedimento votato all'unanimità con un solo astenuto

19 ottobre 2022 - Diverse le reazioni politiche all'indomani del via libera da parte del Consiglio comunale, al progetto-rigassificatore.

Hanno votato 24 consiglieri, favorevoli 23, astenuti 1. Favorevoli i gruppi Pd, Lista de Pascale sindaco, Ravenna Coraggiosa, Lega Salvini premier, Fratelli d'Italia, Gruppo misto, Movimento 5 Stelle, Pri. Astenuto il gruppo Lista per Ravenna.

"Ieri sera - dichiara il sindaco Michele de Pascale - il consiglio comunale di Ravenna ha approvato all'unanimità (un astenuto) il progetto per il rigassificatore galleggiante, dimostrando un grande senso di responsabilità per sostenere famiglie e imprese in questo momento di pesante crisi energetica. Fondamentali per noi sono stati i pareri positivi forniti dagli enti preposti su sicurezza degli impianti, della navigazione e tutela ambientale. Un esempio più unico che raro in Italia.
Ringrazio la maggioranza che, seppur in un pluralismo di posizioni, ha votato compatta e anche le minoranze che hanno sostenuto il progetto. Continueremo a lavorare nei prossimi giorni per arrivare all'autorizzazione da parte del Commissario Bonaccini e alla definizione di mitigazioni, compensazioni e ristori.
Ravenna è la capitale energetica italiana e farà la propria parte su Fsru, produzione nazionale, captazione della co2 e grandi investimenti sulle rinnovabili".

AZIONE

“La delibera appena approvata in Consiglio Comunale sull’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del rigassificatore a mare è stata l’occasione per Chiara Francesconi, consigliera del gruppo misto ma militante in Azione, per enunciare la linea politica sull’energia sostenuta dal Terzo Polo.

«Il rigassificatore ravennate è il primo di una serie di azioni che devono riguardare la priorità delle priorità: la crescita sostenibile del Paese che non può prescindere dalla soluzione della crisi energetica e da un conseguente investimento massiccio in infrastrutture e innovazione. L’emergenza, ovvero l’obiettivo che la politica deve darsi nel brevissimo periodo, è quella di raggiungere l’indipendenza dal gas russo: è una questione di sicurezza nazionale e come tale deve essere affrontata. Siamo in “un’economia di guerra”: la politica ha il dovere di scongiurare le possibili speculazioni che purtroppo in guerra si fanno.

Nessuno deve permettersi di “farsi le budella d’oro” e il rigassificatore ravennate contribuisce anche a questo. Per questo Azione e il Terzo Polo si auspicano che quanto programmato durante il Governo Draghi venga ancora oggi portato avanti, almeno attraverso un piano “prezzo” dove il gas viaggia con il prezzo di mercato e le rinnovabili su un fisso e che si affronti il rischio razionamento attraverso un programma sugli stoccaggi, con i rigassificatori ma anche con la ripresa delle estrazioni in Adriatico. Ecco quello che mi auspico oggi con il voto favorevole a questa delibera: che con la stessa fermezza, con la stessa celerità e con la stessa lungimiranza le Istituzioni a tutti i livelli, il Commissario Bonaccini e la nostra Regione in primis, spingano per la ripresa delle estrazioni nel nostro mare al più presto». Sull’argomento Filippo Govoni, Segretario Provinciale di Azione, specifica che «questo non vuole dire avere meno a cuore le rinnovabili: siamo noi i primi ad avere fissato nella nostra proposta politica come obiettivo nel medio periodo la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990 entro il 2030 con fonti rinnovabili, siamo noi i primi a volere proseguire il percorso di decarbonizzazione, così come premiare con incentivi importanti quelle aziende che si rendono autonome.

Ma siamo consapevoli che alcuni cicli produttivi non possono fare a meno del gas. Quindi occorre uscire dalle posizioni ideologiche e dire chiaramente che per una politica energetica di lungo periodo, che salvaguardi sviluppo e occupazione, occorre puntare su un mix energetico che includa rinnovabili, gas ma anche il nucleare. È l’unico modo per traguardare le “emissioni zero” nel 2050». Roberto Fagnani, Segretario Provinciale Italia Viva sottolinea come il Terzo Polo «da lungo tempo si batta per la Transizione Ecologica e contro la Transizione Ideologica. Una transizione responsabile che punti ad utilizzare tutte le fonti di energia pulita. Il Parlamento europeo ha votato per inserire il gas nella lista degli investimenti sostenibili dell’Unione europea e noi da sempre riteniamo che l’utilizzo del gas combinato all’aumento degli investimenti nel rinnovabile sia la strada da percorrere. I rigassificatori consentono di acquistare gas liquefatto trasportato via nave, permettendoci di diversificare i fornitori di questa importante materia prima.

Oltre a ciò lo sviluppo dei nostri giacimenti tuttora intatti in Alto Adriatico ci permetterà di produrre gas nazionale offrendolo a prezzi convenzionati per il nostro settore industriale. Rigassificatori, Giacimenti Italiani e Rinnovabili sono una strada obbligata per ridurre le emissioni e per sostenere concretamente le necessità energetiche del settore industriale e delle famiglie. Noi abbiamo fiducia nel lavoro dei tecnici, e siamo certi che la soluzione proposta per Ravenna sia quella tecnicamente più idonea, e che il percorso autorizzativo di questi progetti sarà rigoroso, trasparente e di alto profilo». Francesconi, Govoni e Fagnani sottolineano il loro apprezzamento poi sul fatto che durante l’iter autorizzativo per la realizzazione del rigassificatore non sia stata mai messa in discussione la scelta di collocarlo nel nostro territorio, fattore che ha indubbiamente consentito di non rallentare il processo di realizzo di un impianto di necessità assoluta: «per fortuna, a differenza di quanto avvenuto da altre parti, le istanze di gruppi di protesta, spesso estremi e poco veritieri, non hanno avuto seguito.

Su questo la politica è stata più che mai ferma. "A tal proposito -  concludono i due esponenti di Azione - ora che si sta parlando anche di compensazioni per cittadini ravennati e per la località di Punta Marina, chiediamo alla politica di essere altrettanto determinata nell’avviare e gestire processi partecipativi con tutti i soggetti coinvolti e di essere sensibile verso le istanze che da questi potrebbero venire".

M5s

“Il Movimento 5 stelle pone  alta l’attenzione sul progetto del rigassificatore – si legge in una nota - considerando la sua complessità e importanza, anche considerando che ad oggi non sono state date tutte le doverose spiegazioni richieste in sede di commissione”.

Il pentastellato Schiano Giancarlo chiarisce “E’ indubbio che tutti ci tengano alla sicurezza, e siamo certi che tutti gli enti coinvolti vigileranno per garantirla, noi compresi”. 

La politica del Movimento 5 stelle mostra nuovamente la sua strategia nel volersi battere  attivamente nelle sedi giuste e non solo sui giornali, ponendo l’accento sulla durata di tempo limitata ed emergenziale per questo progetto.

Il Consigliere prosegue nell’intervento spiegando come il rigassificatore “non andrà a mitigare il costo del gas” sebbene una certa politica ha voluto raccontarlo sui giornali sino ad ora con oltre 20 articoli in meno di 4 mesi, un famoso scrittore diceva "È così dichiarato che è celato!" ”. 

Il Movimento 5 stelle mostra quindi tutta la contrarietà al sentir nuovamente raccontare che un impianto di questo tipo gioverà alle bollette degli italiani.

Nell’intervento si analizzano le due tematiche che hanno spinto, la curiosa, accelerazione del progetto: 

Il costo dell’energia ha iniziato la scalata del costo  ben prima del conflitto attraverso le speculazioni e gli interessi di multinazionali dell’energia che hanno fatto profitti record negli ultimi anni.

Questa speculazione sta mandando in fallimento imprese, ditte, aziende e milioni di famiglie, inutile dirvi che la vera soluzione al rincaro delle bollette sarebbe quella di reindirizzare gli extraprofitti a chi ha subito la speculazione.

Non è poi un caso che la sede fiscale di importanti aziende dell’energia si trovino ad Amsterdam, dove LEGALMENTE possono trattenere gli extra profitti derivanti da speculazioni, così come non è un caso che sia la borsa di Amsterdam a decidere il costo del gas d’Europa.

L’altro punto che forniva l’alibi per la costruzione del rigassificatore a Ravenna è quello dell’aiuto per la fase “emergenziale”, ma vedrà la sua partenza non prima dell’estate 2024, a discapito di un’emergenza che è attuale e che magari sarà finita entro quella data. 

Secondo il consigliere pentastellato, in Italia viviamo in costante emergenza “ si può dire che soffriamo di emergenza cronica acuta perché le strategie politiche sull’energia, degli ultimi 30 anni, hanno fallito e oggi ci raccontano che l’emergenza è dovuta alla guerra per nascondere una loro mancanza di visione e una concessione di 25 anni per questo progetto: la loro emergenza durerà 25 anni ?”

La scelta dei 25 anni per il rigassificatore va in netto contrasto con la volontà di un cambio di passo per guardare alle rinnovabili come richiesto dall’Europa e dal Movimento 5 stelle, costringendo l’Italia a rimanere nuovamente legati alle fonti fossili per un periodo di tempo lunghissimo.

Il consigliere Schiano continua dicendo: “ in questo modo, anziché slegarci lentamente, come chiesto dagli obiettivi sottoscritti con l’Europa fino al 2050, ci rivincoliamo per un quarto di secolo, fino al 2050, agli stessi imprenditori del fossile che ci hanno portato a vivere in condizioni emergenziali” 

Il Movimento 5 stelle pone quindi un vincolo al rigassificatore a Ravenna: la garanzia, approvata in Consiglio Comunale attraverso l’ordine del giorno che hanno presentato e che motiva quanto già rimarcato anche dal Comitato Nazionale per la Transizione ecologica del M5S.

Il Movimento 5 stelle ribadisce quindi che il progetto deve avere e garantire le adeguate sicurezze e permessi finalizzati alla sicurezza ed incolumità dei cittadini, di riconoscere la stessa celerità di autorizzazioni alle fonti rinnovabili, stante che 25 anni sono un lasso di tempo inaccettabile, legandolo alla attuale crisi emergenziale e che deve essere per il tempo strettamente necessario a questa crisi.

Il Movimento 5 stelle, con il consigliere Schiano, pongono in prima linea il controllo sulla sicurezza e le proposte di compensazioni direttamente a favore della cittadinanza che dovrà sopportare l’onere di tale struttura. 

Insomma il Movimento 5 stelle da Ravenna chiede che si spinga definitivamente verso le rinnovabili per ottenere la diversificazione necessaria e chiede l’impegno del governo a scegliere di lasciare il rigassificatore il meno tempo possibile, sicuramente non 25 anni. 

“Se poi le scelte del nuovo governo non riusciranno in intenti così nobili come quelli di difendere gli interessi dei cittadini” conclude il consigliere Schiano “ non sarò certo io a cambiare le cose, ma almeno questa sera potrò andare a casa e vantare un merito: quello di essere stato dalla parte giusta, quella dei cittadini”.

Ravenna in Comune

Ieri sera «il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato all'unanimità (un astenuto) il progetto per il rigassificatore galleggiante». Questo il riassunto del Sindaco di un Consiglio andato avanti fin dopo le 21 e che ha rinviato alla prossima seduta il completamento dei punti all’ordine del giorno. Quel che conta, però, per il Sindaco, è aver approvato senza nessuna opposizione da parte dei consiglieri la delibera sulla realizzazione del rigassificatore davanti alle spiagge di Marina e Punta, con annessi 45 chilometri di gasdotti, stazione a terra ed espropri conseguenti: «Ringrazio la maggioranza che, seppur in un pluralismo di posizioni, ha votato compatta e anche le minoranze che hanno sostenuto il progetto». 23 voti a favore su 24 presenti al momento del voto con la sola astensione di Ancisi (che comunque ha votato a favore dell’immediata eseguibilità).

Ieri come Ravenna in Comune avevamo ricordato che «L’Amministrazione Comunale aveva già bocciato nel 2008 la proposta di realizzare un rigassificatore e nessun partito ha chiesto un mandato agli elettori alle scorse elezioni comunali per ribaltare questa decisione. Anzi, molti partiti hanno messo la transizione all’energie rinnovabili come obiettivo di programma, sul quale hanno chiesto il voto agli elettori». Tra questi possiamo sicuramente collocare la lista Ravenna Coraggiosa e i 5Stelle. Così concludevamo: «Ravenna in Comune aspetta il voto di oggi pomeriggio per trarre le conclusioni sul rispetto che i partiti avranno dimostrato nei confronti della cittadinanza che ha dato loro fiducia. Preme ricordare che la responsabilità di recuperare al voto quel 30 per cento del corpo elettorale che vi ha rinunciato il 25 settembre scorso ricade su di loro. Chi preferirà chinare il capo agli interessi economici di pochi, fregandosene del futuro della collettività, avrà dato un ulteriore contributo alla perdita di credibilità della nostra democrazia».

Abbiamo visto com’è andata e siamo in grado di confermare il giudizio che, anticipatamente, avevamo avanzato. Abbiamo sempre ritenuto importante non rinunciare al dialogo e al dibattito, ma quello a cui abbiamo assistito altro non è stato che un lunghissimo e patetico tentativo di esprimere differenze che, in realtà, non ci sono: maggioranza e minoranza in Consiglio sono tutt’uno. Tirare in lungo quel blablabla denunciato da Greta Thunberg non cambia la sostanza. Dei distinguo parolai che al dunque si accodano ai voleri della potente lobby estrattivista non ci interessa molto. Possono raccontare quello che credono i coraggiosi e i pentastellati ma abbiamo visto da che parte stanno nei fatti. La collettività che dissente, perché vorrebbe praticare veramente la transizione alle rinnovabili e non solo continuare a parlarne, è priva di rappresentanza in questa consigliatura. Ravenna in Comune continuerà a darle voce come ha sempre fatto fino ad oggi.

Marco Maiolini Ambiente e territorio Ravenna 

Ieri il Consiglio Comunale ha scritto una pagina buia per questa città, che si lega sempre più all’industria fossile, e alle lobbies del gas, che per altri 25 anni ritarderanno transizione e indipendenza energetica. I nostri figli pagheranno un conto ambientale salato, perché  malgrado le belle parole, la verità è che ci allontaniamo ancora di più dagli obiettivi di sostenibilità, senza dare una risposta concreta al dramma del caro bollette che resta tale e quale. Le forze che si dichiarano ambientaliste a parole in campagna elettorale si sono allineate nei fatti a vecchie logiche energetiche. Si giustificano i voti positivi con promesse di vigilanza futura, che non sono sicuramente competenza di un consigliere comunale, ma di enti che si sono già espressi in quest’ ambito, oppure si chiede di sospendere l’utilizzo del rigassificatore in caso di ritorno alla normalità, quando sappiamo benissimo che una volta rilasciata una concessione per 25 anni, chi ne detiene il diritto, non vi rinuncerà mai anche se non dovesse servirgli, anzi è più facile che chieda un prolungamento della concessione.  

Volendo poi  parlare venalmente di compensazioni, ieri si è discusso di tante richieste, ma di nessuna certezza.  Richiesta dello sconto del 50% in bolletta, richiesta di chiudere il rigassificatore se fra due anni non ci servirà più, richiesta di più sicurezza, richiesta di più alberi, e richiesta di riqualificazioni generiche per la zona di Punta Marina. Il cittadino quindi dovrebbe sentirsi rassicurato da richieste, che per quanto è dato a sapere non sono state contrattate e sottoscritte .

Abbiamo aspettato invano che venisse a galla un discorso politico, perlomeno dai partiti che si considerano più attenti all’ ambiente, ma niente da fare , tutti a trovare velleitarie giustificazioni per votare a favore.

Questa città avrebbe dovuto puntare sul  parco eolico del progetto Agnes, invece prima si realizza il rigassificatore poi si vedrà. È una scelta politica pro fossile, che non mi stupisce più di tanto, visto che anche a Roma  la commissione PNIEC, creata dal Ministro Cingolani ( voluto dai super ecologisti 5 stelle), per risolvere ed  accelerare la realizzazione di impianti rinnovabili è ancora lì che prende tempo, mentre le autorizzazioni per i rigassificatori volano con il voto positivo dei partiti ecologisti.

Chi si fa promotore di battaglie per le energie rinnovabili non è più da cercare nelle forze politiche rappresentate in co soglio comunale di Ravenna.

Ravenna Coraggiosa

Dobbiamo evitare l’errore più grande: mescolare l’emergenza energetica odierna con la strategia di lungo periodo. L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin condizionerà i prossimi mesi. Nell’immediato abbiamo bisogno di sostituire il gas russo così come non possiamo restare indifferenti alla crescita dei prezzi che preoccupano fortemente milioni di famiglie e di imprese in Italia e in Europa.

Ma questa non può essere la nostra strategia energetica di lungo periodo: che invece deve puntare alla decarbonizzazione, perché la crisi climatica ci parla quotidianamente di un pianeta che dovrebbe ricorrere alle energie rinnovabili per evitare cambiamenti climatici drammatici.

A Ravenna ciò deve significare in primo luogo il rapido decollo del Progetto Agnes, l’ampliamento degli impianti di autoproduzione e autoconsumo, lo sviluppo delle Comunità per l'energia rinnovabile. 

Ma in generale il Comune, la Regione e il Governo debbono definire una precisa strategia con ENI, ENEL e con le più importanti imprese del territorio perché Ravenna sia da subito protagonista della transizione verso le energie rinnovabili.

Chiediamo inoltre che l'impianto di rigassificazione deve avere una precisa scadenza coerente con gli obiettivi della transizione ecologica, per questo abbiamo presentato ieri un Ordine del giorno approvato a maggioranza che chiede un monitoraggio continuo rispetto alla persistenza o meno dei fattori emergenziali e una ricognizione al 2030 per valutarne i tempi di superamento.

Inoltre, chiede che per un impianto di questa natura vanno previste compensazioni per migliorare l'efficienza energetica e per sostenere la strategia per l' ampliamento dell' impiego delle energie rinnovabili e pulite a Ravenna. A fronte della responsabilità dimostrata, per noi si deve chiedere alle imprese dell’oil&gas di superare gli errori del passato che sono ferite aperte per il territorio, a cominciare da Angela-Angelina, dal rilancio del piano di de-commissionig dei pozzi, esauriti, da nuovi investimenti sulle energie rinnovabili al fine di offrire prospettive di riqualificazione e innovazione produttiva oltreché lavoro diffuso.

Insomma, ai grandi gruppi industriali che saranno protagonisti di questa operazione si chiedano impegni precisi su riconversioni e investimenti coraggiosi e nuovi in campo energetico ed ambientale. La nostra strategia non può che guardare alle rinnovabili, alla riconversione, all’efficienza e al risparmio energetico.

Lorenzo Margotti (Pd)

È stata votata ieri, all’unanimità con un solo astenuto, la delibera del Consiglio Comunale che riguarda il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio del rigassificatore. Sul tema è intervenuto il consigliere PD Lorenzo Margotti.
 
«Sosteniamo che quella del rigassificatore a Ravenna – ha dichiarato Margotti - sia una scelta determinante ai fini della sicurezza energetica nazionale, in seguito alla guerra in Ucraina. Si tratta di un’infrastruttura conosciuta e sicura, che ha ottenuto il parere favorevole di tutti gli enti preposti per quanto riguarda la tutela ambientale, la sicurezza degli impianti e della navigazione. Sarà un impianto che ci permetterà di ridurre le difficoltà delle importazioni di gas dall'estero, in modo particolare dalla Russia, visto che il problema degli approvvigionamenti unito al caro bollette sta già mettendo a rischio le famiglie e soprattutto il considerevole comparto produttivo del nostro territorio.
La nostra città è stata scelta anche grazie all’esperienza maturata in tanti anni nel comparto oil&gas e alla competenza e solidità delle nostre aziende conosciute in tutto il mondo. Il gnl ci permette di diversificare la strategia energetica nazionale e di continuare sulla strada della transizione ecologica, che richiede come base energetica un mix rinnovabili-gas.

Come PD abbiamo presentato e approvato un ordine del giorno nel quale abbiamo espresso due concetti chiari in merito ai ristori e alle compensazioni legate al progetto rigassificatore e che anche nell’assemblea pubblica del PD a Punta Marina avevamo discusso. Per prima cosa di richiedere al Governo e al Parlamento italiano i medesimi ristori economici che saranno previsti per il Comune e la cittadinanza di Piombino, con particolare riferimento ad eventuali scontistiche sui costi energetici. Poi – conclude Margotti - abbiamo chiesto alla Regione Emilia-Romagna di destinare le compensazioni e le mitigazioni in carico a SNAM a progetti di rigenerazione urbana in chiave turistica del litorale di Punta Marina e di efficientamento energetico, mobilità sostenibile e produzione di energia da fonti rinnovabili in tutto il comune di Ravenna.»


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