Sopra le righe
RAVENNA FESTIVAL / Muti apre con un augurio: "I wish you all the best for the future with love and friendship"
Prima dell'applauditissino concerto inaugurale della 31° edizione, il Maestro saluta gli artisti e i musicisti di tutto il mondo
21 giugno 2020 - «Questa città apparentemente piccola ha 8 monumenti dell’Unesco, è stata capitale dell’impero d’Occidente, capitale degli ostrogoti, capitale dell’impero bizantino e questa sera Ravenna, non dimentica del suo passato e del suo ardore, è la prima a dare di nuovo inizio alla musica. Non lo dico per fare una classifica, ma si tratta di un atto di coraggio importante.» Riccardo Muti, dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia che ha aperto il concerto inaugurale del 31° Ravenna Festival, sul palco della Rocca Brancaleone si volta per parlare al pubblico e salutare le autorità presenti, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dei Beni e attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini con l’assessore regionale Andrea Corsini, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale e, con loro, Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco, e il direttore del distretto centro settentrionale dell’Eni Alberto Manzati.
«Di quest’atto di coraggio» prosegue Muti «dobbiamo ringraziare sia coloro che nel Festival di Ravenna si sono adoperati per realizzarlo sia il ministro, il governatore e il sindaco, ma anche i ragazzi e le ragazze dell’Orchestra Cherubini, i quali hanno lavorato insieme rispettando le regole e stasera suonano in una condizione che non è per niente ideale. Un’orchestra dovrebbe suonare molto più raccolta e a ogni leggio dovrebbero esserci due musicisti, altrimenti anche solo girare le pagine diventa un problema».
Prima di iniziare a dirigere il programma del concerto, Riccardo Muti conclude: «Ci sono tanti elementi che fanno ben sperare che il sogno che abbiamo vissuto diventi una nuova, bella e positiva realtà. Oggi è la festa della musica nel mondo, è il solstizio d’estate, Ravenna si sta dedicando alle celebrazioni dantesche e quest’anno stiamo celebrando la figura di Raffaello. Tutto questo messo insieme dà l’idea di che cos’è questo Paese, dell’importanza della cultura di questo Paese. E siccome i nostri musicisti hanno sofferto e con loro i musicisti e gli artisti di tutto il mondo, visto che siamo in streaming e ci vedono dappertutto le persone interessate alla musica e all’arte, vorrei fare un saluto. Un saluto da parte mia, dei miei ragazzi e di voi che siete qui, agli artisti e ai musicisti di tutto il mondo. Io voglio dire: I wish you all the best for the future with love and friendship».
Patrizia Luppi
© copyright la Cronaca di Ravenna
«Di quest’atto di coraggio» prosegue Muti «dobbiamo ringraziare sia coloro che nel Festival di Ravenna si sono adoperati per realizzarlo sia il ministro, il governatore e il sindaco, ma anche i ragazzi e le ragazze dell’Orchestra Cherubini, i quali hanno lavorato insieme rispettando le regole e stasera suonano in una condizione che non è per niente ideale. Un’orchestra dovrebbe suonare molto più raccolta e a ogni leggio dovrebbero esserci due musicisti, altrimenti anche solo girare le pagine diventa un problema».
Prima di iniziare a dirigere il programma del concerto, Riccardo Muti conclude: «Ci sono tanti elementi che fanno ben sperare che il sogno che abbiamo vissuto diventi una nuova, bella e positiva realtà. Oggi è la festa della musica nel mondo, è il solstizio d’estate, Ravenna si sta dedicando alle celebrazioni dantesche e quest’anno stiamo celebrando la figura di Raffaello. Tutto questo messo insieme dà l’idea di che cos’è questo Paese, dell’importanza della cultura di questo Paese. E siccome i nostri musicisti hanno sofferto e con loro i musicisti e gli artisti di tutto il mondo, visto che siamo in streaming e ci vedono dappertutto le persone interessate alla musica e all’arte, vorrei fare un saluto. Un saluto da parte mia, dei miei ragazzi e di voi che siete qui, agli artisti e ai musicisti di tutto il mondo. Io voglio dire: I wish you all the best for the future with love and friendship».
Patrizia Luppi
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