Sopra le righe
Giochi intelligenti per cani, la novità del lockdown
Andrea e Francesca Matteucci raccontano la vita degli "amici dell'uomo" durante l'emergenza Coronavirus
04 giugno 2020 - I due mesi di lockdown sono stati impattanti per tutti noi, inevitabilmente. Stare chiusi dentro le quattro mura di casa – dicono le cronache – ha creato difficoltà (non solo economiche) a tanti: instabilità psicologica, ansie, problemi nel caso di coppie in crisi, o comunque di convivenze familiari non facili.
Ma non solo gli esseri umani hanno dovuto adattarsi, per amore o per forza, ai due mesi di chiusura totale. Anche i nostri amici animali si sono trovati a dover fronteggiare da un giorno all’altro situazioni diverse: passeggiate non nelle aree verdi, impossibilità di vedere altri animali o altre persone rispetto ai proprietari, a volte diete differenti… Insomma, come hanno affrontato il lockdown i nostri principali animali da compagnia? Lo abbiamo chiesto ai cugini Andrea e Francesca Matteucci, titolari del negozio “Da 0 a 4 zampe via Faentina 87 a Ravenna”: che non solo non è mai stato chiuso durante il lockdown, ma anzi ha dovuto fronteggiare richieste spesso maggiori, e a volte certamente inedite.
Cos’è cambiato per i cani durante i due mesi scorsi? E per i loro proprietari?
Soprattutto nelle prime settimane, le persone erano molto preoccupate, e hanno fatto scorta di molte cose necessarie ai cani: dai croccantini alla scatoletta con il contorno per i pasti, agli snack funzionali per la pulizia dei denti (che in alcuni casi sono necessari). La richiesta in più è stata quella legata a giochi interattivi, o snack a lunga durata che potessero tenere il cane impegnato per il tempo alternativo alla normale passeggiata.
Cosa intendete per giochi interattivi?
Sono rompicapo che vanno a stimolare le funzioni predatorie dei cani, in maniera molto semplice, permettendo loro di trovare una soluzione, per ricevere poi il premio. Quindi cercando un appagamento, pari a quello che il cane ha in natura dopo aver trovato la preda.
Ci sono diversi livelli di difficoltà, dal più semplice in su: sono cose ancora oggi sottovalutate, eppure esistono diverse aziende specializzate che lavorano su questi prodotti, e anche molti tutorial su internet che spiegano come usarli. In generale, è tutta una questione di appagamento del cane: non necessariamente alimentare, ma spesso compensativo, come appunto con uno snack.
Naturalmente si tratta di giochi che devono essere supervisionati dal proprietario: e non possono essere troppo lunghi, perché il cane non può andare in frustrazione…
Ma i proprietari arrivavano già sapendo di questi giochi, o siete stati voi a consigliarli?
Qualcuno veniva già con idee chiare, altri meno; noi siamo riusciti a prepararci al meglio e a soddisfare i clienti che chiedevano cose specifiche, anche in base alla tipologia di cane. Peraltro, non per tutti erano necessari giochi del genere: per alcuni, semplicemente servivano giochi da “morsicatore” professionista, edibili ma resistenti, che aiutano l’animale a essere appagato.
Il cane è un animale sociale, uscire non gli serve solo per i bisogni fisiologici: ha bisogno di conoscere, di esplorare, e poi può tornare a casa in maniera soddisfatta. Questi giochi danno al cane questo tipo di soddisfazione alternativa.
E per i gatti?
In maniera minore, ma anche per i gatti abbiamo avuto richieste particolari: non potendo uscire per strada, anche per loro la necessità era quella di cose stimolanti. Esistono passatempo, “giochi”, che contengono erbe officinali (tipo la valeriana o la matatabi, un rampicante giapponese), che tendono a stimolare il gatto al gioco, ma poi alla fine gli danno un senso di rilassatezza.
Avete notato altri cambiamenti durante il lockdown?
Abbiamo riscontrato molte adozioni e acquisti di cuccioli: evidentemente stare chiusi in casa ha portato molti a volere una maggiore compagnia da parte loro. Insomma, rispetto a prima è cresciuta la clientela “puppy”… Poi abbiamo seguito anche diversi cambi di dieta, perché cambiava il metabolismo degli animali (ma Andrea è un nutrizionista, quindi ha saputo consigliare anche in questo, ndr).
E per quanto riguarda l’igiene?
Il vero dramma è stata la richiesta di tosatrici per cani, visto che non si poteva usare il servizio di toelettatura. Noi abbiamo scelto di non vendere macchinette, ma abbiamo aiutato i clienti consigliando shampoo, balsami, scioglinodi, diversi tipi di spazzole… E abbiamo registrato una grande vendita di salviette alla clorexidina – uno specifico igienizzante - per pulire le zampe di cani e gatti. Abbiamo indirizzato molti clienti su prodotti ad hoc, per evitare che usassero quelli per umani, che rischiavano di essere dannosi per gli animali.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Ma non solo gli esseri umani hanno dovuto adattarsi, per amore o per forza, ai due mesi di chiusura totale. Anche i nostri amici animali si sono trovati a dover fronteggiare da un giorno all’altro situazioni diverse: passeggiate non nelle aree verdi, impossibilità di vedere altri animali o altre persone rispetto ai proprietari, a volte diete differenti… Insomma, come hanno affrontato il lockdown i nostri principali animali da compagnia? Lo abbiamo chiesto ai cugini Andrea e Francesca Matteucci, titolari del negozio “Da 0 a 4 zampe via Faentina 87 a Ravenna”: che non solo non è mai stato chiuso durante il lockdown, ma anzi ha dovuto fronteggiare richieste spesso maggiori, e a volte certamente inedite.
Cos’è cambiato per i cani durante i due mesi scorsi? E per i loro proprietari?
Soprattutto nelle prime settimane, le persone erano molto preoccupate, e hanno fatto scorta di molte cose necessarie ai cani: dai croccantini alla scatoletta con il contorno per i pasti, agli snack funzionali per la pulizia dei denti (che in alcuni casi sono necessari). La richiesta in più è stata quella legata a giochi interattivi, o snack a lunga durata che potessero tenere il cane impegnato per il tempo alternativo alla normale passeggiata.
Cosa intendete per giochi interattivi?
Sono rompicapo che vanno a stimolare le funzioni predatorie dei cani, in maniera molto semplice, permettendo loro di trovare una soluzione, per ricevere poi il premio. Quindi cercando un appagamento, pari a quello che il cane ha in natura dopo aver trovato la preda.
Ci sono diversi livelli di difficoltà, dal più semplice in su: sono cose ancora oggi sottovalutate, eppure esistono diverse aziende specializzate che lavorano su questi prodotti, e anche molti tutorial su internet che spiegano come usarli. In generale, è tutta una questione di appagamento del cane: non necessariamente alimentare, ma spesso compensativo, come appunto con uno snack.
Naturalmente si tratta di giochi che devono essere supervisionati dal proprietario: e non possono essere troppo lunghi, perché il cane non può andare in frustrazione…
Ma i proprietari arrivavano già sapendo di questi giochi, o siete stati voi a consigliarli?
Qualcuno veniva già con idee chiare, altri meno; noi siamo riusciti a prepararci al meglio e a soddisfare i clienti che chiedevano cose specifiche, anche in base alla tipologia di cane. Peraltro, non per tutti erano necessari giochi del genere: per alcuni, semplicemente servivano giochi da “morsicatore” professionista, edibili ma resistenti, che aiutano l’animale a essere appagato.
Il cane è un animale sociale, uscire non gli serve solo per i bisogni fisiologici: ha bisogno di conoscere, di esplorare, e poi può tornare a casa in maniera soddisfatta. Questi giochi danno al cane questo tipo di soddisfazione alternativa.
E per i gatti?
In maniera minore, ma anche per i gatti abbiamo avuto richieste particolari: non potendo uscire per strada, anche per loro la necessità era quella di cose stimolanti. Esistono passatempo, “giochi”, che contengono erbe officinali (tipo la valeriana o la matatabi, un rampicante giapponese), che tendono a stimolare il gatto al gioco, ma poi alla fine gli danno un senso di rilassatezza.
Avete notato altri cambiamenti durante il lockdown?
Abbiamo riscontrato molte adozioni e acquisti di cuccioli: evidentemente stare chiusi in casa ha portato molti a volere una maggiore compagnia da parte loro. Insomma, rispetto a prima è cresciuta la clientela “puppy”… Poi abbiamo seguito anche diversi cambi di dieta, perché cambiava il metabolismo degli animali (ma Andrea è un nutrizionista, quindi ha saputo consigliare anche in questo, ndr).
E per quanto riguarda l’igiene?
Il vero dramma è stata la richiesta di tosatrici per cani, visto che non si poteva usare il servizio di toelettatura. Noi abbiamo scelto di non vendere macchinette, ma abbiamo aiutato i clienti consigliando shampoo, balsami, scioglinodi, diversi tipi di spazzole… E abbiamo registrato una grande vendita di salviette alla clorexidina – uno specifico igienizzante - per pulire le zampe di cani e gatti. Abbiamo indirizzato molti clienti su prodotti ad hoc, per evitare che usassero quelli per umani, che rischiavano di essere dannosi per gli animali.
© copyright la Cronaca di Ravenna