Sopra le righe
"Irroriamo questa stanca città, e una chiesa locale non proprio protagonista, di tematiche senza tempo"
E' la finalità del "Cenacolo dei Cercanti", che in occasione del Dantedì propone una riflessione sulla libertà, fondamento del ben fare, la virtù della giustizia applicata al buon governo
30 marzo 2021 - “Dante teologo e profeta della libertà” è il ciclo di conferenze curate dal Prof. Alberto Casalboni, e registrate nella Basilica di San Francesco, che a partire da domani, mercoledì 31 marzo saranno visibili on line sui siti www.vivadante.it, www.centrodantesco.it, www.romagnacamaldoli.it.
Le successive date di questa iniziativa, collocata tra gli eventi del Dantedì, sono il 7, 14, 21 e 28 aprile.
Clicca qui per il programma dettagliato.
Tra gli organizzatori di questo evento figura il "Cenacolo dei Cercanti" e abbiamo chiesto a Franco Chiarini, una delle sue anime, di raccontare a quali temi questo 'gruppo di cercanti' dedica le sue riflessioni.
"A Ravenna il Dantedì propone ‘Dante teologo e profeta delle libertà’, una dimensione a un tempo civica e teologica. Un trailer invita alla ‘consultazione’ video e cartacea (sono in corso di pubblicazione) di cinque conferenze su due temi centrali della Comedìa, termine che dalla situazione di squilibri negativi ti porta verso…un finale in cui vince la speranza, vincono i buoni.
Nella città di Dante, un nucleo, una piccola comunità di cercatori (Il Cenacolo dei Cercanti) che da tempo attorno a Padre Alberto Casalboni vuole sapere meglio cosa è successo nella chiesa (nelle chiese) prima dell’era moderna, ha riportato d’attualità due delle caratteristiche fondamentali di Dante senza la cui comprensione difficilmente si entra nel cuore dei suoi scritti… e non solo della Comedìa.
Da Domenico che tramite Aristotele e Tomaso d’Acquino cerca l’essere per conoscere la retta via, fino a Francesco, il santo che incarna una dimensione del ‘che fare’ in modo radicale.
In qualche modo dalla riconciliazione della e nella chiesa da parte della raffinata ‘Altissimi Cantus’ di Paolo VI fino alla ‘Candor Lucis aeternae’ di Papa Francesco. Un Papa Francesco che cita ampiamente la ravennità di Dante ed esorta in particolare la nostra Chiesa a diffondere i suoi attualissimi pensieri… con Padre Alberto qualcosa siamo riusciti ‘in anteprima’ a meditare.
La cosa straordinaria di questa piccola ma impegnativa impresa è la risultante di un umile protagonismo di un gruppo di ‘cercanti’ (il Cenacolo dei Cercanti insieme alla meritoria Romagna-Camaldoli) che sono stati attori di una partecipazione collettiva (insieme ad altre associazioni locali aderenti e ovviamente con la compartecipazione del Comune e l’indispensabile collaborazione di Padre Ivo del Centro Dantesco), che si sono ‘spesi’ per irrorare questa stanca città e una chiesa locale non proprio protagonista (locale nel senso più spaziale che ‘conciliare’) di tematiche ‘senza tempo’ di un Dante anticipatore e tuttora vivo e vegeto nei suoi temi prioritari".
Franco Chiarini
© copyright la Cronaca di Ravenna
Le successive date di questa iniziativa, collocata tra gli eventi del Dantedì, sono il 7, 14, 21 e 28 aprile.
Clicca qui per il programma dettagliato.
Tra gli organizzatori di questo evento figura il "Cenacolo dei Cercanti" e abbiamo chiesto a Franco Chiarini, una delle sue anime, di raccontare a quali temi questo 'gruppo di cercanti' dedica le sue riflessioni.
"A Ravenna il Dantedì propone ‘Dante teologo e profeta delle libertà’, una dimensione a un tempo civica e teologica. Un trailer invita alla ‘consultazione’ video e cartacea (sono in corso di pubblicazione) di cinque conferenze su due temi centrali della Comedìa, termine che dalla situazione di squilibri negativi ti porta verso…un finale in cui vince la speranza, vincono i buoni.
Nella città di Dante, un nucleo, una piccola comunità di cercatori (Il Cenacolo dei Cercanti) che da tempo attorno a Padre Alberto Casalboni vuole sapere meglio cosa è successo nella chiesa (nelle chiese) prima dell’era moderna, ha riportato d’attualità due delle caratteristiche fondamentali di Dante senza la cui comprensione difficilmente si entra nel cuore dei suoi scritti… e non solo della Comedìa.
Da Domenico che tramite Aristotele e Tomaso d’Acquino cerca l’essere per conoscere la retta via, fino a Francesco, il santo che incarna una dimensione del ‘che fare’ in modo radicale.
In qualche modo dalla riconciliazione della e nella chiesa da parte della raffinata ‘Altissimi Cantus’ di Paolo VI fino alla ‘Candor Lucis aeternae’ di Papa Francesco. Un Papa Francesco che cita ampiamente la ravennità di Dante ed esorta in particolare la nostra Chiesa a diffondere i suoi attualissimi pensieri… con Padre Alberto qualcosa siamo riusciti ‘in anteprima’ a meditare.
La cosa straordinaria di questa piccola ma impegnativa impresa è la risultante di un umile protagonismo di un gruppo di ‘cercanti’ (il Cenacolo dei Cercanti insieme alla meritoria Romagna-Camaldoli) che sono stati attori di una partecipazione collettiva (insieme ad altre associazioni locali aderenti e ovviamente con la compartecipazione del Comune e l’indispensabile collaborazione di Padre Ivo del Centro Dantesco), che si sono ‘spesi’ per irrorare questa stanca città e una chiesa locale non proprio protagonista (locale nel senso più spaziale che ‘conciliare’) di tematiche ‘senza tempo’ di un Dante anticipatore e tuttora vivo e vegeto nei suoi temi prioritari".
Franco Chiarini
© copyright la Cronaca di Ravenna