Sopra le righe
Bonus per bici e piste ciclabili, Ravenna è pronta al boom delle due ruote?
Nevio Senni (Federazione Italiana Amici delle Biciclette): "Proponiamo ciclovie temporanee che si possono attuare con pochissima spesa"
28 maggio 2020 - Potrà sembrare strano, ma il Coronavirus ha portato anche a conseguenze “virtuose”. Una di queste è certamente l’aumento dell’uso delle biciclette: legato da un lato alle difficoltà (e in parte alla diffidenza) nell’affidarsi ai mezzi pubblici, e dall’altro agli incentivi statali per l’acquisto di nuove bici. Una combinazione di fattori che ha portato a immagini davvero inedite: la fila dei clienti davanti ai negozi di biciclette, e in certi casi anche le scorte esaurite dai negozi stessi…
Musica per le orecchie di chi da sempre punta a diffondere la mobilità ciclabile. Come i volontari della FIAB, Federazione Italiana Amici delle Biciclette: in provincia di Ravenna sono circa 120 soci, e il loro vicepresidente, Nevio Senni, è anche il coordinatore regionale.
Senni, gli incentivi sono stati un bel colpo per diffondere le biciclette, anche in una città come Ravenna dove da sempre la gente pedala…
E’ vero: pur nella catastrofe che c’è stata con la pandemia, gli incentivi governativi sono buone notizie. Come alternativa all’auto, ma anche ai mezzi pubblici, la bicicletta si è risvegliata da sola: anche perché, su un range di 5-6 chilometri, batte qualsiasi mezzo come convenienza di tempo. Oltre agli altri evidenti benefici sulla salute individuale, nonché per quanto riguarda le polveri sottili. E del resto, come molti studi hanno evidenziato, due mesi senza auto sono stati due mesi di grande abbattimento dell’inquinamento atmosferico.
Ma chi è il cliente che si affida al bonus per comprare le bici?
Il bonus che viene dato è interessante per moltissime persone: chi magari era già in bilico se fare un acquisto oggi propende a comprare, sia che si tratti semplicemente di una bici nuova, sia che scelga di avvalersene per la prima volta per gli spostamenti casa-lavoro. E poi qui da noi ci sono gli spostamenti per andare al mare: per chi non si fida a usare i mezzi pubblici, la bicicletta sarà sempre di più l’alternativa preferita, ancor più di quanto non succedesse in passato.
Parliamo di bici normali o anche di biciclette elettriche?
Anche di bici elettriche: molti ravennati le stanno acquistando soprattutto per i percorsi casa-lavoro, ed è un aspetto importante. Ma non abbiamo dati reali su quante ce ne siano: speriamo magari che vengano forniti al termine dei bonus.
E i monopattini?
Secondo me sono un suicidio, per come sono messe le strade e le piste ciclabili. Finché li si usa nei centri storici, ci può ancora stare: ma se ci si deve spostare anche solo dalla periferia – senza obbligo di casco, con le ruotine – è davvero difficile. Io penso sia soprattutto una moda, non un mezzo realmente utile per spostarsi. Però questo è un giudizio personale…
Ha parlato di piste ciclabili. Com’è la situazione a Ravenna?
Giro la domanda in un altro modo: il Comune di Ravenna è pronto a questa massa di gente che si nuove in bici? Io temo di no, nonostante gli intenti e il tavolo di lavoro che esiste a livello provinciale ormai da tempo. Come FIAB abbiamo recentemente presentato un piano legato anche alle modifiche del codice, che prevedono ciclovie temporanee per rendere meno rischiosi gli spostamenti: interventi che si possono attuare con pochissima spesa. E il tavolo lo sta elaborando, speriamo in una risposta positiva: ma siamo comunque in ritardo, altri Comuni italiani lo hanno già applicato da subito. Stiamo perdendo molto tempo inutilmente. La speranza nascosta è che se si fanno le piste ciclabili temporanee, e magari funzionano, poi rimangano anche dopo…
© copyright la Cronaca di Ravenna
Musica per le orecchie di chi da sempre punta a diffondere la mobilità ciclabile. Come i volontari della FIAB, Federazione Italiana Amici delle Biciclette: in provincia di Ravenna sono circa 120 soci, e il loro vicepresidente, Nevio Senni, è anche il coordinatore regionale.
Senni, gli incentivi sono stati un bel colpo per diffondere le biciclette, anche in una città come Ravenna dove da sempre la gente pedala…
E’ vero: pur nella catastrofe che c’è stata con la pandemia, gli incentivi governativi sono buone notizie. Come alternativa all’auto, ma anche ai mezzi pubblici, la bicicletta si è risvegliata da sola: anche perché, su un range di 5-6 chilometri, batte qualsiasi mezzo come convenienza di tempo. Oltre agli altri evidenti benefici sulla salute individuale, nonché per quanto riguarda le polveri sottili. E del resto, come molti studi hanno evidenziato, due mesi senza auto sono stati due mesi di grande abbattimento dell’inquinamento atmosferico.
Ma chi è il cliente che si affida al bonus per comprare le bici?
Il bonus che viene dato è interessante per moltissime persone: chi magari era già in bilico se fare un acquisto oggi propende a comprare, sia che si tratti semplicemente di una bici nuova, sia che scelga di avvalersene per la prima volta per gli spostamenti casa-lavoro. E poi qui da noi ci sono gli spostamenti per andare al mare: per chi non si fida a usare i mezzi pubblici, la bicicletta sarà sempre di più l’alternativa preferita, ancor più di quanto non succedesse in passato.
Parliamo di bici normali o anche di biciclette elettriche?
Anche di bici elettriche: molti ravennati le stanno acquistando soprattutto per i percorsi casa-lavoro, ed è un aspetto importante. Ma non abbiamo dati reali su quante ce ne siano: speriamo magari che vengano forniti al termine dei bonus.
E i monopattini?
Secondo me sono un suicidio, per come sono messe le strade e le piste ciclabili. Finché li si usa nei centri storici, ci può ancora stare: ma se ci si deve spostare anche solo dalla periferia – senza obbligo di casco, con le ruotine – è davvero difficile. Io penso sia soprattutto una moda, non un mezzo realmente utile per spostarsi. Però questo è un giudizio personale…
Ha parlato di piste ciclabili. Com’è la situazione a Ravenna?
Giro la domanda in un altro modo: il Comune di Ravenna è pronto a questa massa di gente che si nuove in bici? Io temo di no, nonostante gli intenti e il tavolo di lavoro che esiste a livello provinciale ormai da tempo. Come FIAB abbiamo recentemente presentato un piano legato anche alle modifiche del codice, che prevedono ciclovie temporanee per rendere meno rischiosi gli spostamenti: interventi che si possono attuare con pochissima spesa. E il tavolo lo sta elaborando, speriamo in una risposta positiva: ma siamo comunque in ritardo, altri Comuni italiani lo hanno già applicato da subito. Stiamo perdendo molto tempo inutilmente. La speranza nascosta è che se si fanno le piste ciclabili temporanee, e magari funzionano, poi rimangano anche dopo…
© copyright la Cronaca di Ravenna