Verlicchi (La Pigna): «Il sindaco rimuova la Conservatrice del Mar» | la CRONACA di RAVENNA

Verlicchi (La Pigna): «Il sindaco rimuova la Conservatrice del Mar»

Dopo la vicenda dell’opera di Sol LeWitt, «la notorietà del Museo d’Arte non è mai stata a un livello così basso come oggi»

07 maggio 2022 - «Ce n’è abbastanza per chiedere l’immediata rimozione della Conservatrice Giorgia Salerno dai suoi incarichi all'interno del Museo d’Arte, per destinarla ad altro servizio. La notorietà del Mar non è mai stata a un livello così basso come oggi e tutto ciò è imputabile unicamente alla gestione non adeguata del Museo. Al fine di limitare i danni e pianificare finalmente un percorso di rilancio, sollecitiamo il sindaco ad agire, rimuova l’attuale conservatrice».

A chiederlo è Veronica Verlicchi, capogruppo La Pigna, Città-Forese-Lidi, che spiega: «Siamo costretti nostro malgrado a intervenire sulla vicenda del manufatto artistico di Sol LeWitt, poiché gli stessi autori che hanno creato il pasticcio continuano ad alimentare la polemica a settimane di distanza.
Ci saremmo aspettati le scuse dell’amministrazione comunale e invece ci ritroviamo a leggere ormai quotidiane interviste a opera dell’ormai ex direttore del Mar, Maurizio Tarantino, e della Conservatrice Giorgia Salerno.
I due, infatti, continuano a rilasciare dichiarazioni pubbliche in cui affermano tutto e il contrario di tutto, in un evidente quanto disperato tentativo di mettere una pezza al loro madornale errore. Pezza che, come nelle migliori delle tradizioni, è peggio del buco.
Queste continue esternazioni del duo Tarantino/Salerno impongono continue verifiche su quanto da loro asserito, che a loro volta portano a scoprire aspetti della vicenda tutt’altro che liquidabili come “polemiche provinciali».

«Le acque nelle quali naviga la questione del lavoro artistico di LeWitt custodito nel nostro Mar, sono sempre più torbide.
È dei giorni scorsi un’intervista della dottoressa Giorgia Salerno, apparsa su un sito di informazione locale, la quale incredibilmente asserisce che le nostre obiezioni siano solo strumentalizzazioni politiche.
Alla dottoressa Salerno evidentemente sfugge il fatto che un consigliere comunale, ancorché di opposizione, ha dei doveri tra i quali quello di vigilare sull’attività dell’amministrazione comunale e su quella delle sue diramazioni. L’istituzione culturale del Mar, nella quale opera la Salerno, rientra tra queste a tutti gli effetti».

«Il riferimento alla mia persona e alla mia attività di sindacato ispettivo (presa visione della documentazione degli uffici comunali, interrogazioni, question time ecc) è del tutto evidente essendo stato il gruppo consiliare La Pigna,Città-Forese-Lidi l'unico a essersi occupato con controllo amministrativo finalizzato alla comunicazione all'opinione pubblica della verità e della verifica della correttezza e della legittimità degli atti».

«Un intervento pubblico quello della dottoressa Salerno che si addice più a un amministratore comunale o a un consigliere di maggioranza che a un funzionario di un ente pubblico quale è lei. Cosa ancor più grave, la Salerno dimostra la totale mancanza di conoscenza della storia del Mar e la pertinace volontà di omettere lo scambio da lei avuto con Sofia LeWitt, figlia, erede e titolare del diritto morale d'autore del padre Sol Lewitt».

«A riprova di ciò, c’è la dichiarazione della Salerno la quale afferma che il Mar esisteva già nel 1991. Cosa non vera dato che l’Istituzione del Mar è nata solo nel 2002. Quest’anno, infatti, ricorre il ventennale della nascita. Prima di allora, la Loggetta Lombardesca ospitava la Pinacoteca comunale.
Inoltre, nel 1991, le cronache della stampa locale raccontavano del caso “Stella Acidi” e del problema dell'inventario non aggiornato del Museo, che non ricomprendeva diverse opere già presenti all’interno dello stesso, tra le quali appunto il lavoro artistico di Sol Lewitt».

«Il tentativo poi di far passare i rimborsi spese effettuati a favore dei collaboratori di Sol LeWitt e non certo all’artista stesso, come una sorta di pagamento del lavoro artistico è davvero ridicolo, commenta Verlicchi.
Non solo: la Salerno conferma pubblicamente la sua volontà di conservare l’ “opera” di LeWitt, nonostante la stessa Conservatrice abbia preso un impegno scritto con Sofia Lewitt erede del diritto morale d'autore, di distruggerla.
Un impegno preciso fatto a nome dell'Istituzione Mar, del suo Consiglio di Amministrazione e del Comune di Ravenna e che non può essere disatteso se non a discapito dell'immagine della città di Ravenna nel mondo culturale italiano e internazionale.
Non è accettabile - conclude Verlicchi - che la decisione venga scaricata sul neo direttore del Mar, come l’amministrazione ha dichiarato di voler fare».


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