Cronaca
Il volto di Dante è l'emblema della località che porta il suo nome
È appeso alla parete della casetta del Comitato cittadino nella piazzetta del Lungomare, centro di tutte le manifestazioni estive
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26 marzo 2022 - Lido di Dante, anche se porta il nome del sommo poeta non ha nulla che lo ricordi. «Se non due ceppi di pietra rossastra, anzi uno solo, l'altro è scomparso, appena scolpiti, abbandonati nell'angolo di un giardino pubblico, poco per il luogo» afferma il Comitato cittadino nel discutere su dove inserire l'indirizzo internet del sito in suo possesso. «Una lunga striscia di lettere. Niente di più. Tanto valeva poterla allargare e mettere al di sopra della scritta anche la raffigurazione del viso di Dante Alighieri. Dal progetto su carta, semplice e forse inaccurato si è passati rapidamente al fare».
Dell'opera se ne è occupata Maria Elisa Marcon, insegnante dell'Istituto professionale Persolino- Strocchi, oggi in pensione, ma attivissima con creta e colori.
Ne è venuto fuori il ritratto stilizzato del Poeta che poggia su un larga base di mare: il tutto eseguito con cinquanta chili di creta, cotta e colorata, fissato su una tavola di iroki alta 150 centimetri. Peso 60 chili circa. Un mese di lavoro gratuito a favore della piccola comunità che voleva in qualche modo vedere un emblema della propria frazione.
«Realizzarla non è stato semplice proprio per le sue dimensioni e Marcon ha rimesso in quel lavoro tutta la scienza e conoscenza appresa negli anni in cui seguiva il padre anch'egli insegnante ma proprio di quella specifica materia».
Il quadro con l'effigie di Dante, a colori, con tanto di alloro che cinge il capo, ora è finalmente appeso alla parete della casetta del Comitato cittadino nella piazzetta del Lungomare, centro di tutte le manifestazioni estive.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Dell'opera se ne è occupata Maria Elisa Marcon, insegnante dell'Istituto professionale Persolino- Strocchi, oggi in pensione, ma attivissima con creta e colori.
Ne è venuto fuori il ritratto stilizzato del Poeta che poggia su un larga base di mare: il tutto eseguito con cinquanta chili di creta, cotta e colorata, fissato su una tavola di iroki alta 150 centimetri. Peso 60 chili circa. Un mese di lavoro gratuito a favore della piccola comunità che voleva in qualche modo vedere un emblema della propria frazione.
«Realizzarla non è stato semplice proprio per le sue dimensioni e Marcon ha rimesso in quel lavoro tutta la scienza e conoscenza appresa negli anni in cui seguiva il padre anch'egli insegnante ma proprio di quella specifica materia».
Il quadro con l'effigie di Dante, a colori, con tanto di alloro che cinge il capo, ora è finalmente appeso alla parete della casetta del Comitato cittadino nella piazzetta del Lungomare, centro di tutte le manifestazioni estive.
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