Il piccolo libro della Poesia. Grandi autori e le loro opere in pillole | la CRONACA di RAVENNA

Il piccolo libro della Poesia. Grandi autori e le loro opere in pillole

Racconta alcuni dei poeti più celebri e significativi della storia. "Un invito a riscoprirli, assaporando la bellezza delle opere che ci hanno regalato”

11 agosto 2021 - E’ davvero piccolo questo libro dell'Editoriale Programma, ma è importante e utile perché lo si può mettere in borsa e leggere delle ‘pillole’ durante un qualsiasi viaggio, anche breve, oppure nella sacca del mare e tirarlo fuori dopo una passeggiata o dopo una nuotata.
Tutto questo riguarda il lato pratico, ma passiamo al contenuto, anzi ai contenuti perché, come si legge nella presentazione:
“In questo libro si è scelto di raccontare alcuni dei poeti più celebri e significativi della storia, quelli che abbiamo incontrato sui banchi di scuola o di cui abbiamo letto le citazioni; questa volta, però, il racconto avviene per mezzo di un ritratto costituito dai loro versi più famosi, brevi cenni di poetica e le illustrazioni di Linda Simionato che corredano ciascun capitolo, per dare finalmente un volto a tutti i grandi autori. Più che un’antologia è un invito a riscoprirli, assaporando la bellezza delle opere che ci hanno regalato”.

Sono davvero tanti gli autori perché si parte dai primi poeti, poi quelli classici per soffermarsi sul latino e sul volgare. Ma ci sono anche autori stranieri che hanno fissato le svolte più incisive a tutta la poesia mondiale. Io mi soffermerò su quelli che mi piacciono di più mentre il lettore potrà scegliere secondo i propri gusti.
“Cantami, o Diva, del pelide Achille” implorava Omero, originario forse di Chio o Smirne, e incantava gli studenti dei primi anni di scuola media con le incredibili e coinvolgenti vicende di tanti eroi greci. Mentre Ovidio, in una dialettica che ieri come oggi rispecchia la natura umana, ammoniva: “Tendiamo sempre a ciò che è vietato e bramiamo ciò che ci viene negato”.
Non vi sembra che sia valido ancora oggi? Saltiamo ‘lo dolce stil novo’ricordando solo Guinizelli e il suo “Al cor gentil reimpara (ripara) sempre amore come l’ausello in selva e la verdura”.

Un salto verso l’umanesimo ci porta a incontrare Petrarca e Boccaccio, il racconto, in breve, della loro vita e della loro scelta poetica. Parecchie sono le pagine dedicate a Blake, Wordsworth, Coleridge, Byron, Shelley e Keats, il Romanticismo anglosassone che ci porta ad una visione idilliaca della natura, ‘dipinta’ da Wordsworth:
“Vagavo solitario come/una nuvola/che fluttuava in alto/sopra valli e colline,/quando all’improvviso/vidi una folla,/ un mare, di narcisi/dorati;/vicino al lago, sotto gli alberi,/tremolanti e danzanti /nella brezza”.

Certo è molto più dolce e musicale la versione in lingua inglese, ma lo scopo di questo libro è proprio di incuriosire, far ricordare, con piccole pillole, il resto dipende da ogni lettore. “I wandered lonely as a cloud/that floats on high o’er vales and hills,/when all at once I saw a crowd,/a host, of golden daffodils”. Un ritmo che sottolinea i passi di chi passeggia, cioè l’autore.

Passiamo al pessimismo cosmico di Leopardi che, come ebbe a scrivere Giovanni Papini nel saggio a lui dedicato: “trasformò l’angoscia in contemplativa dolcezza, il lamento in musica soave, il rimpianto dei giorni morti in visioni di splendore”. E poi ci sono poeti tedeschi, quelli tra Oriente e Occidente, l’interiorità di Umberto Saba, la poetessa delle donne Alda Merini.

Io vorrei chiudere con una suggestione estiva che mi porta ad un poeta e scrittore non sempre amato e non da tutti, ma nei suoi versi troviamo la carezza della natura:
“Taci. Su le soglie/ del bosco non odo/parole che dici/umane; ma odo/parole più nuove/che parlano gocciole/e foglie/lontane./ Ascolta. Piove/ dalle nuvole sparse./Piove su le tamerici/salmastre ed arse/piove su i pini/scagliosi ed irti/piove sui mirti/divini,/su le ginestre fulgenti/di fiori accolti/…” (da La pioggia nel pineto. G. D’Annunzio).

Anna De Lutiis


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