Politica
Anche i lavoratori marittimi in sciopero fino alla mezzanotte di oggi
Protesta contro le due morti sul lavoro avvenute ieri allo stabilimento Marcegaglia e sulla nave Argo I. I sindacati chiedono prevenzione, controlli e repressione degli illeciti
16 luglio 2021 - In segno di solidarietà con i famigliari delle vittime e di protesta per
le morti sul lavoro, oggi oltre ai terminalisti del porto si fermano
anche i lavoratori marittimi fino alle ore 24.Nella serata di ieri un lavoratore di 44 anni, di nazionalità egiziana, ha perso la vita a causa di un infortunio sul lavoro sulla nave Argo I. Ieri mattina Hysa Bujar di 63 anni è morto a causa un infortunio sul lavoro che si è verificato allo stabilimento Marcegaglia.
Per i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil, Marcello Santarelli, Fabrizio Proietti e Rino Missiroli, annuncaiano che nei prossimi giorni proporranno al prefetto e agli altri attori istituzionali ed economici del porto "atti concreti per potenziare la prevenzione degli infortuni nel porto, aumentare i controlli e la repressione degli illeciti riguardanti sicurezza del lavoro, l’applicazione dei contratti e normativa ambientale".
"Dall’agosto del 2020 - aggiungono - sono 3 gli infortuni mortali che hanno interessato questo porto, parallelamente abbiamo assistito a una guerra delle tariffe tra gli operatori economici che vede svantaggiate proprio le aziende che si attengono alle normative del lavoro, della sicurezza e ambientali.
Una sana competizione tra le aziende non può essere giocata sulla pelle dei lavoratori e a discapito dell’ambiente. Occorre fare una scelta di sistema mettendo bene in chiaro quale è il porto del futuro che la città, le istituzioni e le associazioni delle imprese pensano.
Per noi la scelta è chiara e univoca: vogliamo un porto che fa degli investimenti, di processi e servizi logistici avanzati e di maggior marginalità il proprio obiettivo di competitività nazionale e internazionale, dove il lavoro, la sicurezza e la sostenibilità ambientale sono un fattore di competitività e di crescita e non un fattore di costo da comprimere".
© copyright la Cronaca di Ravenna
Per i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil, Marcello Santarelli, Fabrizio Proietti e Rino Missiroli, annuncaiano che nei prossimi giorni proporranno al prefetto e agli altri attori istituzionali ed economici del porto "atti concreti per potenziare la prevenzione degli infortuni nel porto, aumentare i controlli e la repressione degli illeciti riguardanti sicurezza del lavoro, l’applicazione dei contratti e normativa ambientale".
"Dall’agosto del 2020 - aggiungono - sono 3 gli infortuni mortali che hanno interessato questo porto, parallelamente abbiamo assistito a una guerra delle tariffe tra gli operatori economici che vede svantaggiate proprio le aziende che si attengono alle normative del lavoro, della sicurezza e ambientali.
Una sana competizione tra le aziende non può essere giocata sulla pelle dei lavoratori e a discapito dell’ambiente. Occorre fare una scelta di sistema mettendo bene in chiaro quale è il porto del futuro che la città, le istituzioni e le associazioni delle imprese pensano.
Per noi la scelta è chiara e univoca: vogliamo un porto che fa degli investimenti, di processi e servizi logistici avanzati e di maggior marginalità il proprio obiettivo di competitività nazionale e internazionale, dove il lavoro, la sicurezza e la sostenibilità ambientale sono un fattore di competitività e di crescita e non un fattore di costo da comprimere".
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