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Cultura

Teatro Alighieri. "Lo schiaccianoci" apre la stagione d'Opera e Danza

Il 9 dicembre con il Balletto dell’Opera di Tbilisi. Il 30 gennaio in scena "Macbeth". Ultimo spettacolo "Carmen" il 24 aprile

11 ottobre 2025 -

Sarà un viaggio tra sogno e realtà, archetipi senza tempo e sguardi contemporanei, la nuova Stagione d’Opera e Danza che il Teatro Alighieri di Ravenna propone da dicembre ad aprile.
Per la prima volta l’apertura è affidata alla danza, con una delle storie natalizie più amate al mondo: 
Lo schiaccianoci (9, 10 dicembre) è in scena con il Balletto dell’Opera di Tbilisi, fra i più antichi teatri d’opera dell’Europa dell’Est.
Dall’incanto fiabesco a reami ben più oscuri con il
Macbeth di Verdi (30 gennaio, 1 febbraio), nella coproduzione che avrà debuttato a fine ottobre a Pisa; la regia è di Fabio Ceresa e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sarà diretta da Giuseppe Finzi.
Il percorso Opera si completa con i nuovi allestimenti de
L’italiana in Algeri (13, 15 marzo) e di Carmen (24, 26 aprile), altri due titoli dominati da figure femminili dalla volontà trascinante, capace di farsi motore dell’azione, drammatica o comica che sia. Mentre la regia di queste produzioni è firmata rispettivamente da Fabio Cherstich e Stefano Vizioli, in buca c’è sempre l’Orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, diretta da Alessandro Cadario in Rossini e Audrey Saint-Gil in Bizet.

Parallelamente, il cartellone Danza continua con due compagnie che rappresentano al meglio le nuove rotte della danza in Europa, dalle Alpi al Mediterraneo: l’
Area Jeune Ballet - Genève (28 febbraio, 1 marzo), i cui giovanissimi talentuosi da tutto il mondo proporranno tre coreografie di Ken Ossola, Gil Carlos Harush e Erion Kruja, e la ZfinMalta - National Dance Company (21, 22 marzo) con Mortal Heroes di Sita Ostheimer, una “odissea” attraverso caos e passione, luce e ombre, fragilità e forza.
Si rinnova inoltre Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, un progetto di improvvisazioni in musica e danza concepito in collaborazione con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto (6 febbraio).

 

“Siamo molto felici che quest’anno la Stagione si apra con il Balletto dell’Opera di Tbilisi, segnando il ritorno sul palcoscenico del Teatro Alighieri di un titolo classico amatissimo dal grande pubblico– dichiara il Sovrintendente Antonio De Rosa – L’appuntamento pre-natalizio con Lo schiaccianoci è anche l’occasione per accogliere prestigiose realtà imprenditoriali del territorio come nuovi sponsor della Stagione, Marco Gerbella e Forlini Optical, mentre Ghetti Auto Concessionaria DS diventa partner per la mobilità. Ringraziamo per aver reso possibile la Stagione d’Opera e Danza il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Ravenna e per il prezioso contributo la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna”.

“Dopo la Trilogia d’Autunno häendeliana, con la Stagione d’Opera il Teatro Alighieri si concentrerà su grandi autori e capolavori del melodramma ottocentesco con tre titoli incentrati su altrettante figure femminili di forte spessore e personalità – sottolinea il Direttore Artistico Angelo Nicastro – la spietata e al contempo fragile Lady Macbeth di Verdi, l’astuta e seducente Italiana in Algeri di Rossini e la Carmen di Bizet, prototipo della donna libera ed emancipata vittima della violenza maschile; tre figure moderne e temi di drammatica attualità tratteggiati con arte sublime due secoli orsono”.

“Ancora una volta, la Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri è un’occasione preziosa per costruire sinergie fra diversi soggetti culturali della Città – commenta l’Assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – Tanto più che l’incontro fra spettacolo dal vivo e arti visive si rinnova nel doppio segno del mosaico e della nuova generazione di artisti che si stanno formando nella nostra città. Se è infatti un’opera del mosaicista Giuliano Babini a rappresentare la Stagione nella sua interezza in tutti i materiali promozionali, sono tre studentesse dell’Accademia di Belle Arti a ‘vestire’ con i costumi realizzati nel corso di Decorazione di Graziano Spinosi tre studentesse del Conservatorio Verdi perché diventino Lady Macbeth, Isabella e Carmen nelle immagini che caratterizzeranno la promozione dei titoli d’opera. Così le due realtà del Polo Artistico contribuiscono alla comunicazione della nuova Stagione dell’Alighieri, in un suggestivo e virtuoso scambio di saperi e visioni”.

Poliedrico artista romagnolo, Giuliano Babini non è nuovo a confrontarsi con il mondo del palcoscenico – è stato infatti co-autore della tomba di Nureyev a Parigi, oltre che fondatore con Enzo Tinarelli di Spazio G. a Ravenna e già direttore della galleria Rasponi arte contemporanea e di Akomena Spazio Mosaico.
Mentre per la passata Stagione un altro maestro del mosaico contemporaneo come Felice Nittolo aveva creato opere dedicate ai titoli d’opera in cartellone, Babini presta invece il suo Hermaphroditus (2011) a immagine-simbolo di questa nuova programmazione: come suggerisce Luca Maggio nel testo di presentazione dell’opera, il lavoro innesta “nella tradizione un mutamento e parametro nuovo di grazia e incanto innovato” con quel suo rivestimento di smalti vetrosi verde-azzurri – abito lacerato, seconda pelle o corazza difensiva.
I singoli titoli lirici saranno invece promossi attraverso i ritratti fotografici di Lady Macbeth, Isabella e Carmen – ovvero Clara Civenni, Alexsandra Pickard e Vera Della Scala, tre studentesse del Conservatorio G. Verdi che indosseranno i costumi creati da Alessandra Landini, Francesca Fantoni e Federica Sabbatani dell’Accademia di Belle Arti. 

 

OPERA

 

Il 30 gennaio e il 1° febbraio, la Stagione Opera si apre con Macbeth nella nuova coproduzione che vede Pisa in testa a una cordata di teatri che accanto a Ravenna include Rimini, Genova, Modena, Livorno, Reggio Emilia e Ferrara.
Primo dei titoli con cui Verdi si misurò con l’ammiratissimo “papà” Shakespeare (su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei), inaugurando un dialogo che avrebbe segnato profondamente la sua carriera, Macbeth è sicuramente dominato dalla figura magnetica e implacabile della Lady, che molto contribuisce alle tinte cupe e visionarie dell’opera.
In scena, il ruolo è di Marily Santoro, mentre Macbeth è Franco Vassallo; Roberto Scandiuzzi è Banco, Barbara Massaro la dama della Lady, Matteo Falcier e Francesco Pittari sono rispettivamente Macduff e Malcolm, Alin Anca interpreta il medico e un domestico e Agostino Subacchi veste i panni del sicario e di un araldo.
Giuseppe Finzi dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Lirico di Modena è preparato da Giovanni Farina. La regia di Fabio Ceresa può contare sulle scene di Tiziano Santi, i costumi di Giuseppe Palella e le coreografie di Mattia Agatiello. 

Il 13 e 15 marzo è in scena L’italiana in Algeri, con la quale un giovanissimo Rossini, su libretto di Angelo Anelli, già sperimentava quella “follia organizzata” che nelle sue partiture unisce ritmi vorticosi, brillantezza vocale e invenzione teatrale.
La nuova coproduzione vede Ravenna accanto a Reggio Emilia, Piacenza, Modena e alla Fondazione Haydn di Trento e Bolzano e i Teatri di OperaLombardia. Anche al centro di questo dramma giocoso c’è una donna capace di capovolgere ogni gerarchia e tener testa agli uomini, in una celebrazione moderna e leggera dell’ingegno femminile.
A vestire i panni di Isabella è Laura Verrecchia, mentre Mustafà ed Elvira sono interpretati da Giorgio Caoduro e Gloria Tronel. Barbara Skora, Giuseppe De Luca e Ruzil Gatin sono rispettivamente Zulma, Haly e Lindoro; Vincenzo Taormina è Taddeo.
Accanto all’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, diretta in quest’occasione da Alessandro Cadario, il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia è guidato da Martino Faggiani. Se Fabio Cherstich è alla regia, scene, costumi e luci sono firmati rispettivamente da Nicolas Bovey, Arthur Arbesser e Alessandro Pasqualini. 

Il 24 e 26 aprile il percorso Opera si completa con Carmen, altro nuovo allestimento in coproduzione con i teatri di OperaLombardia, Modena e Piacenza. Composto su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Hale´vy dalla novella di Prosper Me´rime´e, il titolo di Bizet scandalizzò al suo debutto nel 1875 all’Opéra-Comique per quella sua protagonista indomita e libera che rivendica il diritto di vivere secondo le proprie regole. Carmen è interpretata da Maria Kataeva, mentre Don José ed Escamillo sono Joseph Dahdah e Gianluca Failla.
I personaggi di Micaëla, Mercédès e Frasquita sono affidati a Jaquelina Livieri, Elena Antonini e Donatella De Luca rispettivamente.
Audrey Saint-Gil dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, mentre Giovanni Farina e Paolo Gattolin preparano l’uno il Coro Lirico di Modena e l’altro quello di Voci Bianche del Teatro Comunale di Modena. Alla regia Stefano Vizioli; la coreografia è di Pierluigi Vanelli, con scene di Emanuele Sinisi, costumi di Annamaria Heinrich, luci di Vincenzo Raponi e progetto di videomapping e visual art di Imaginarium Studio. 

Prima dell’opera accompagna anche quest’anno il calendario, con tre incontri di approfondimento dedicati a ciascuno dei titoli in programma e affidati a Carla Moreni per Macbeth (29 gennaio), Gregorio Moppi per L’italiana in Algeri (12 marzo) e Leonetta Bentivoglio per Carmen (23 aprile). Gli appuntamenti – sempre alle 18 nella nobile cornice di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy) – sono a ingresso libero.

 

DANZA

 

Il 9 e 10 dicembre, Lo schiaccianoci apre la Stagione 2025/26 dell’Alighieri nella produzione che ha conquistato già il Teatro Regio di Torino con nove recite sold-out. Sulla musica di Cajkovskij, il racconto fantastico di E. T. A. Hoffmann che ha incantato generazioni di spettatori trova una sua nuova e affascinante incarnazione nella rilettura di Nina Ananiashvili e Alexey Fadeechev delle coreografie di Petipa.
Già stella del Bolshoi e dell’American Ballet Theatre, Ananiashvili guida il Balletto dell’Opera di Tbilisi da vent’anni, riallacciandosi alla grande tradizione russa ma infondendovi una sensibilità nuova, fatta di freschezza narrativa, virtuosità tecnica e attenzione per la cultura georgiana. Non a caso scene e costumi di Simon Virsaladze e il design di Yuri Gegeshidze collocano la vicenda in una casa georgiana, prima di seguire Clara e lo Schiaccianoci attraverso paesaggi fiabeschi.
La battaglia contro il Re dei Topi, la danza dei fiocchi di neve, l’esplosione di colori e stili del secondo atto – dalle danze di carattere alla variazione della Fata Confetto – si susseguono in un intreccio di stupore visivo e musicale, che fa de Lo schiaccianoci un rito natalizio per eccellenza.

Il 28 febbraio e il 1° marzo, l’Area Jeune Ballet - Genève propone tre coreografie. Un autre jour, creata da Ken Ossola per la compagnia, è una danza collettiva interrotta da momenti di solitudine traboccanti di desiderio di ritrovare le connessioni; una riflessione che ci permette o ci obbliga a ricostruire noi stessi. Mentre risale al 2018 Kiss & Fly di Gil Carlos Harush, We Will Never Give Up on Love è stata creata l’anno scorso da Erion Kruja, nato a Tirana ed ex ballerino di Hofesh Shechter.
Questo suo lavoro è un viaggio attraverso gli estremi dell’amore e una prova della resistenza fisica dei danzatori; i ballerini incarnano una nuova generazione di guerrieri determinati a superare gli ostacoli per un futuro pieno di speranza.
La compagnia riunisce venti giovani danzatori di diversi contesti e origini, dalla Svizzera all’Italia, dalla Francia al Portogallo, fino a Brasile, Australia, Messico, e si propone come ponte tra l’apprendimento accademico e la professione della danza, attraverso esperienze di palcoscenico e una consolidata rete di coreografi. 

Il 21 e 22 marzo, la ZfinMalta - National Dance Company conclude la Stagione Danza con Mortal Heroes, in cui Sita Ostheimer crea un’atmosfera al tempo stesso intima e sconfinata. Ne emerge uno spazio carico e pulsante, teso ma vivo, che sospende lo spettatore in uno stato di attesa. È qui, in questo regno emotivamente elettrizzato, che Mortal Heroes si dispiega come uno scontro emotivo: delicato ma esplosivo, aggressivo ma tenero.
Nel processo creativo di Ostheimer, la trasformazione è perpetua. Gli inizi e le conclusioni si confondono, dando spazio a un ciclo incessante di metamorfosi. Così la coreografia è un luogo sempre rinnovato, dove l’eroico non risiede nella perfezione, ma nella vulnerabilità, nel coraggio e nella volontà di continuare.

Si rinnova anche quest’anno il dialogo con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, grazie al quale il percorso Danza del Teatro Alighieri include un appuntamento fuori abbonamento il 6 febbraio alle Artificerie Almagià: Impromptus: arie, danze e improvvisazioni si propone di esplorare nuove modalità di interazione tra movimento e suono, favorendo una relazione fluida e spontanea tra le due discipline in uno spazio creativo dove coreografi e musicisti lavorano fianco a fianco, con opere che nascono dall'improvvisazione e dalla reciproca ispirazione.In questo caso, accanto agli interpreti di Aterballetto, ci sarà un virtuoso fisarmonicista del calibro di Simone Zanchini.

 

 

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

Dal 13 ottobre abbonamenti (nuovi e rinnovi) per l’Opera (da 35 a 100 Euro) e la Danza (da 28 a 84 Euro)

Dal 10 novembre prevendite biglietti Danza.
Dall’1 dicembre prevendite biglietti Opera.




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