Regione, bilancio 2024. Manovra da 13,7 miliardi, di cui 9,6 per la sanità. Tasse ferme | la CRONACA di RAVENNA

Regione, bilancio 2024. Manovra da 13,7 miliardi, di cui 9,6 per la sanità. Tasse ferme

Nuovi investimenti per 1,9 miliardi, risparmi per cittadini e famiglie per 141 milioni. Bonaccini-Calvano: «Grazie ai conti in ordine, misure virtuose per tutto il sistema regionale e chiuderemo in pareggio il bilancio della sanità»

20 dicembre 2023 - Via libera in Assemblea legislativa al Bilancio di previsione 2024 e triennale al 2026 della Regione, definito dalla Giunta e approvato ieri in Aula. Una manovra complessiva da 13 miliardi e 735 milioni di euro, di cui 9,6 per la sanità che esce rafforzata dal lavoro consiliare, anche a seguito del contributo dei Gruppi assembleari nel confronto con la Giunta.

Un bilancio che lascia invariate le tasse regionali per il nono anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per oltre 141 milioni di euro l’anno per i cittadini. Si va dall’esenzione dal ticket nazionale di 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio (8,5 milioni) ai fondi – che salgono a 40 milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) – per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale, bus e treni regionali: gli studenti under 19 e i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale che possono utilizzare liberamente i bus nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti (la Città Metropolitana di Bologna, gli altri 9 Comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza).

Ancora: i 40 milioni di euro per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne; e la copertura del 100% delle borse di studio universitarie: 37 milioni di euro, tra bilancio regionale e Fondo Sociale Europeo. A cui si aggiungono 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico.

Il Fondo regionale per la non autosufficienza – oltre mezzo miliardo di euro – si conferma poi fra i più alti in Italia.

Quest’anno la manovra ha dovuto fare i conti con l’emergenza e l’avvio della ricostruzione post alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, unitamente ai riflessi dello choc dei costi energetici dello scorso anno, forti picchi di inflazione e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.

Inoltre, pesano le disposizioni della Finanziaria stabilite dal Governo per il 2024, relative al contributo all’equilibrio dei conti pubblici nazionali richiesto e ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna: 44,8 milioni di euro.

«Una manovra virtuosa, con cui guardiamo all’intero sistema emiliano-romagnolo in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti. E una notizia che possiamo anticipare: anche quest’anno, e come sempre, chiuderemo a pareggio il bilancio della sanità regionale» affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio Paolo Calvano «smentendo tutti gli annunci e gli allarmi lanciati da più parti nei mesi scorsi. Ma il bilancio sanitario dell’Emilia-Romagna reggerà, nonostante il Governo e il definanziamento al sistema sanitario pubblico.

Più in generale, investiamo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sosteniamo le imprese che innovano e creano buona occupazione. Così possiamo fronteggiare l’attuale contesto di decelerazione della crescita economica, garantendo al contempo l’equilibrio economico-finanziario e la sostenibilità della programmazione sanitaria».

«Inoltre» aggiungono Bonaccini e Calvano «creiamo le condizioni per una ripartenza economica e sociale dell’Emilia-Romagna, con uno sguardo attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso, promuovendo politiche di investimento, da realizzare prevalentemente in autofinanziamento, rafforzando la spesa sociale, consolidando il livello dei servizi, utilizzando al meglio risorse europee e del Pnrr a disposizione delle Regioni».

«Tutto questo» concludono «nonostante i pesanti tagli del Governo e il vero e proprio prelievo forzoso richiesto a Regioni, Comuni e Province, che va a pesare sull’equilibrio dei bilanci regionali già gravati da caro energia, minori entrate e altri contributi, oltre a criticità economiche dovute alla compensazione del rinnovo dei contratti pubblici».


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