Politica
Canile, «va troppo per le lunghe la discussione sulla funzione dei volontari»
«È necessario che la giunta comunale si confronti con chi è una parte fondamentale di questo servizio a tutela degli animali»
15 luglio 2023 - L'utilizzo dei volontari al canile va rivisto. Lo chiede Alvaro Ancisi (LpRA). Infatti, dopo il grave incidente del 31 gennaio scorso, quando un cane aggredì un ospite in visita, sono state adottate delle restrizioni.
Per Ancisi è stato giusto e doveroso che, dopo l’incidente, l’Amministrazione comunale abbia assunto delle precauzioni perché non si corressero ulteriori rischi nel breve termine.
Ma la discussione successivamente avviata per aggiornare le norme che regolano l’accesso dei volontari e definerne meglio le funzioni e le modalità operative «si è però protratta oltre misura».
«I cani - spiega Ancisi - se prima avevano la possibilità ogni pomeriggio di essere accompagnati dai volontari nell’area di sgambamento, momento di apprendimento, di svago e di socialità, con le nuove restrizioni ognuno finisce per perdere dai venti ai quaranta minuti al giorno di attività all’aperto che prima gli erano garantiti, cambiando così drasticamente le proprie abitudini. Questo trattamento è stato esteso in maniera indiscriminata anche ai cani assolutamente innocui, come quelli anziani o portatori di handicap».
«In effetti, una delle nuove norme in vigore richiede che, durante le visite del pubblico, occasione fondamentale perché i cani ospitati possano essere adottati da una famiglia, tutti debbano restare chiusi nel proprio box, compresi quelli che, custoditi dai volontari, svolgono lo sgambamento a guinzaglio nel parco Enpa attiguo al canile».
«È inoltre vietato sgambare, in questo parco, più di un cane alla volta. Succede così che, dalle 14 alle 17 circa, orario di servizio dei volontari, possono uscire appena sei cani su trenta, anche se le uscite servono soprattutto per aiutarli ad acquisire o a non perdere la capacità di stare al guinzaglio, attitudine indispensabile per essere adottati.
Finisce quindi che molti di loro, oltre a essere chiusi nel canile, rimangono tutto il giorno inscatolati nel loro box.
Va detto inoltre che, se il grave incidente è stato causato da un errore umano, è anche vero che tutte le aree della struttura sono sicure perché i cancelli sono chiusi e le recinzioni invalicabili».
«Lista per Ravenna aveva già consigliato che le associazioni animalistiche e gli stessi volontari fossero coinvolti, doverosamente, nel confronto. Ora è necessario che la Giunta comunale, consultando il gestore del canile (che gli è stato affidato, con nuovo bando di gara, a decorrere dal 1° aprile), interloquisca con chi è parte fondamentale volontaria di questo qualificato servizio posto a tutela degli animali».
© copyright la Cronaca di Ravenna
Per Ancisi è stato giusto e doveroso che, dopo l’incidente, l’Amministrazione comunale abbia assunto delle precauzioni perché non si corressero ulteriori rischi nel breve termine.
Ma la discussione successivamente avviata per aggiornare le norme che regolano l’accesso dei volontari e definerne meglio le funzioni e le modalità operative «si è però protratta oltre misura».
«I cani - spiega Ancisi - se prima avevano la possibilità ogni pomeriggio di essere accompagnati dai volontari nell’area di sgambamento, momento di apprendimento, di svago e di socialità, con le nuove restrizioni ognuno finisce per perdere dai venti ai quaranta minuti al giorno di attività all’aperto che prima gli erano garantiti, cambiando così drasticamente le proprie abitudini. Questo trattamento è stato esteso in maniera indiscriminata anche ai cani assolutamente innocui, come quelli anziani o portatori di handicap».
«In effetti, una delle nuove norme in vigore richiede che, durante le visite del pubblico, occasione fondamentale perché i cani ospitati possano essere adottati da una famiglia, tutti debbano restare chiusi nel proprio box, compresi quelli che, custoditi dai volontari, svolgono lo sgambamento a guinzaglio nel parco Enpa attiguo al canile».
«È inoltre vietato sgambare, in questo parco, più di un cane alla volta. Succede così che, dalle 14 alle 17 circa, orario di servizio dei volontari, possono uscire appena sei cani su trenta, anche se le uscite servono soprattutto per aiutarli ad acquisire o a non perdere la capacità di stare al guinzaglio, attitudine indispensabile per essere adottati.
Finisce quindi che molti di loro, oltre a essere chiusi nel canile, rimangono tutto il giorno inscatolati nel loro box.
Va detto inoltre che, se il grave incidente è stato causato da un errore umano, è anche vero che tutte le aree della struttura sono sicure perché i cancelli sono chiusi e le recinzioni invalicabili».
«Lista per Ravenna aveva già consigliato che le associazioni animalistiche e gli stessi volontari fossero coinvolti, doverosamente, nel confronto. Ora è necessario che la Giunta comunale, consultando il gestore del canile (che gli è stato affidato, con nuovo bando di gara, a decorrere dal 1° aprile), interloquisca con chi è parte fondamentale volontaria di questo qualificato servizio posto a tutela degli animali».
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