Alluvione, duro scontro maggioranza-opposizione | la CRONACA di RAVENNA

Alluvione, duro scontro maggioranza-opposizione

Per Ancisi e gli altri capigruppo di minoranza "vanno riconosciuti gli errori fatti". Il Pd: "E' il Governo a essere in ritardo sul commissario"

14 giugno 2023 - Il Consiglio comunale ha discusso ieri, per la prima volta dagli eventi drammatici, di alluvione. Non sono mancate le accuse reciproche. I capigruppo di opposizione Ancisi (Lista per Ravenna), Ancarani (Forza Italia),  Ferrero (Fratelli d?Italia), Grandi  (Viva Ravenna), Rolando (Lega per Salvini), Verlicchi (La Pigna) hanno rilasciato la seguente dichiarazione.

"Per un mese dall'?esplosione alluvionale che ha colpito drammaticamente Ravenna, il Consiglio comunale, massima rappresentanza elettiva della comunità locale, è stato rigorosamente escluso, con tutti i suoi componenti, anche di maggioranza, che non fossero del PD, dal benché minimo coinvolgimento o presenza, perfino dall'?informazione. L'?opposizione, lavorando in silenzio coi suoi esponenti a diretto contatto con la massa dei cittadini le cui richieste di ascolto e di aiuto il ?sistema? di potere non era in grado di fronteggiare, ha accettato responsabilmente che palcoscenico e riflettori fossero fissati sulle stanze dei bottoni, perché così suggerivano l?'urgenza e la difficoltà degli interventi volti a salvare vite umane, a limitare i danni, a compiere le scelte e le incombenze più ostiche".

Ieri, quando finalmente era arrivato il momento, in udienza pubblica, di un?'analisi politica su quanto avvenuto, sulle cause e sulle prospettive, "l?'opposizione si è trovata unitariamente costretta a rivendicare il rispetto delle regole democratiche regolamentari di convocazione e di gestione del Consiglio comunale che la presidenza aveva stravolto con modifiche sostanziali, politicamente artefatte, dell?'ordine dei lavori, notificate e contraddette più volte all?'ultimo momento.

Soprattutto non ha potuto accettare che la seduta, convocata esclusivamente in presenza, fosse trasformata abusivamente in seduta anche a distanza esclusivamente a beneficio del sindaco, che non ne aveva il diritto, e non come opportunità da proporre, se mai, a tutti gli altri consiglieri assenti, tra cui in particolare l?'unico dell?'opposizione impedito alla presenza fisica perché costretto da settimane a casa a seguito di un grave incidente automobilistico subìto". 

"Ottenuta retromarcia - aggiungono - dopo un troppo lungo conflitto, su questa discriminazione, e messa da parte ogni altra persistente eccezione, l?'opposizione non ha avuto problemi ad esercitare pienamente il proprio ruolo, con interventi sull'?alluvione, anche duri e stringenti, ma rivolti a trarre coscienza dalle mancanze e dagli errori compiuti per ricostruire e riformare il nostro territorio nel segno della perduta sicurezza idrogeologica.

Di fronte ad un sindaco e ad una maggioranza che hanno concentrato il loro dire sull??'inevitabilità dell?'alluvione per le eccezionali piogge?, quasi ne siano stati unica causa i cambiamenti climatici, abbiamo dovuto peraltro argomentare e documentare unitariamente come questa lettura sia da respingere perché non prende doverosa consapevolezza delle gravi responsabilità in carico alla Regione e, per il rispettivo territorio, al Comune e alla Provincia di Ravenna".

"Dobbiamo tuttavia batterci perché l'?avvilimento del Consiglio comunale da parte della maggioranza arroccata intorno al sindaco, giunto al culmine in questi giorni, non giova, ed anzi produce gravi danni, perché, pur di fronte alle sciagure immani prodotte dall?alluvione, che meritano il massimo impegno unitario di tutte le forze politiche, la vita della comunità ravennate nel frattempo non si ferma.

La decisione, fortemente contestata dall'?opposizione, di non convocare, pur dopo una lunga sostanziale inattività, il Consiglio comunale, come di rito, il prossimo martedì 20 giugno, ma solo il 27, mostra la più evidente mancanza di rispetto e di considerazione dell?organo principale del Comune e della complessità dei disagi che opprimono la popolazione. La morìa di pesci a Mandriole, Casal Borsetti sotto asfissia, la tragicommedia del ponte mobile riaperto e poi richiuso perché la resina, non trattata opportunamente, rende i pavimenti scivolosi in caso di bagnato, sono esempi di avvenimenti su cui non si poteva mettere la sordina.

E non può essere ulteriormente tollerato che il 26 giugno (giorno prima del 27) si sappia se il secondo e ultimo rigassificatore progettato in Italia per l?emergenza energetica arriverà anch?esso a Ravenna per 22 anni, senza che il Consiglio comunale, come già per il primo, ne abbia almeno potuto discutere, mentre sindaco di Ravenna e presidente della Regione (commissario plenipotenziario sulla rigassificazione) continuano a mostrare di non saperne niente, con la stessa credibilità degli asini che volano. È questo il motivo per cui l?'opposizione tutta è pronta ad azioni anche radicali per ripristinare la legalità democratica e il rispetto dei cittadini che, con il loro voto, hanno scelto i propri rappresentanti in Consiglio comunale affinché siano portatori delle loro istanze e non tappezzeria di un sindaco/podestà".

I consiglieri del PD sono intervenuti nella discussione sull’alluvione che si è svolta ieri pomeriggio. In particolare Lorenzo Margotti e il capogruppo Marco Montanari hanno "stigmatizzato gli interventi dell’opposizione, denunciandone l’ambiguità e la speculazione politica".

«Di recente - ha dichiarato nel suo intervento Margotti - diversi giornalisti, tra i quali anche Milena Gabanelli, hanno fatto un’analisi molto precisa sull’eccezionalità degli eventi accaduti in Romagna: sono caduti 5 miliardi di metri cubi d'acqua, con 32 mila sfollati, 8 miliardi di danni; sull’Appennino si sono aperte 936 frane. I modelli climatici stabiliscono che un evento di questa portata si verifica ogni 200 anni. Noi cogliamo l’occasione, anche in questo consesso, per fare un ringraziamento profondo al sindaco, alla giunta e a tutta la struttura comunale, ai consigli territoriali, ai volontari e alle forze dell’ordine per l’immane sforzo profuso.

Dobbiamo partire dai dati oggettivi che hanno causato questa crisi enorme e non è accettabile la speculazione politica fatta da alcuni consiglieri dell’opposizione.

Il consigliere Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia, lo stesso partito che esprime la premier Meloni, sembra avere molte certezze sulla risoluzione dell’emergenza. Forse abbiamo davanti a noi il commissario che tanto stiamo aspettando. Poteva, però, parlarne a Meloni quando è arrivata a Ravenna senza avvisare nessuno delle istituzioni, ma coinvolgendo nella visita solo rappresentanti locali del suo partito. Il nostro collega consigliere, invece, ha totalmente eluso aspetti come la nomina del commissario, i poteri speciali per la ricostruzione e gli indennizzi, tutto quello che stiamo chiedendo con forza e spetta al governo.

Noi francamente sosteniamo che una parte di questo consiglio, che qui è all’opposizione ma è al governo del paese, ha una responsabilità evidente e oggettiva in questa fase di ricostruzione. Per questo chiediamo loro di mettersi a disposizione del territorio e avanzare al governo le richieste necessarie, invece che continuare a fare un’inopportuna speculazione politica di fronte a un evento straordinario e imprevedibile.

È chiaro che servirà un debriefing su quello che si poteva fare meglio, ma ora servono azioni del governo. Prima di tutto la nomina di un commissario che abbia conoscenza del territorio, in modo da rendere più rapida ed efficiente la ricostruzione. Poi l’emanazione di un decreto che preveda norme per la semplificazione amministrativa e tempi certi e per il ripristino dei danni, favorendo una rapida messa in sicurezza del territorio e il ripristino delle infrastrutture.

Musumeci ha detto che serviranno nove anni o forse ancora di più. Dobbiamo invece fare presto, individuare e destinare risorse ai territori alluvionati il prima possibile, affinché persone e imprese possano essere indennizzati al 100%. Dalla relazione tecnica in nostro possesso, gli importi sono nettamente inferiori: si arriva a circa 1,6 miliardi di euro per l’anno 2023, una cifra assolutamente insufficiente.

Ora ci aspettano anche sette giorni di lutto nazionale, con i lavori delle camere fermi, una scelta veramente inopportuna, soprattutto in questo momento.

Vogliamo più chiarezza dagli esponenti locali dei partiti di maggioranza in Italia, sono loro che devono intervenire con i loro rappresentanti perché ora la partita si gioca proprio al governo".

Anche Marco Montanari ha chiesto di fermare le vane polemiche e di concentrarsi su ciò che c’è da fare per la ricostruzione.

«Io credo – ha detto il capogruppo PD – che, pur nel rispetto del confronto democratico, oggi si siano sentite veramente troppe cose scorrette, in una giornata che era doveroso dedicare a chi si è impegnato nel gestire questa emergenza e soprattutto ai nostri 4200 cittadini e a tutte le aziende che ne hanno subito i danni.

È addirittura stato chiesto dov’era il sindaco in quei giorni. Io credo che se lo sarà chiesto la sua famiglia visto che non ha mai lasciato il centro operativo perché il sindaco è il responsabile della Protezione civile ed è colui che ha la responsabilità dell’emergenza; al sindaco va riconosciuta una conoscenza del territorio che non può essere messa in discussione. È stato definito da alcuni periodici come un tecnico di protezione civile di alto livello e lo dimostra un video straordinario ed efficace in cui ha descritto esattamente le dinamiche dell’alluvione.

È stato detto che non è stato coinvolto il consiglio comunale ma le regole del piano di protezione civile cambiano l’assetto istituzionale del Comune rispetto alla normale routine e ci si concentra su ciò che in quel momento è prioritario. È stato addirittura detto che il sistema di allerta non ha funzionato quando invece, aver potuto fare riferimento a un piano di protezione civile aggiornato al 2022 ha consentito di essere celeri ed efficaci. Dati oggettivi lo confermano: è stato messo in sicurezza un numero estremamente ampio di cittadini e questo vuol dire riuscire a trasferire una grande quantità di soggetti fragili, di persone che necessitano di strumenti medicali. Non si è fatto male nessuno. La coesione sociale della nostra comunità lo ha reso possibile.

Si è detto che i comuni devono occuparsi di dragare i fiumi ma questa non è certo una valutazione che devono fare i comuni. Questo è uno scenario complesso, ci sono contesti in cui rimuovere sedimenti da un fiume può essere utile mentre è scientificamente dimostrato che, in altre occasioni, può produrre un effetto dannoso. Si deve valutare tutta la complessità del bacino idrografico con gli strumenti tecnici dell’ingegneria idraulica, non può certo essere la decisione di una singola città. È evidente che le opere idrauliche dei nostri nonni e dei nostri bisnonni non bastano più. È ovvio che ci sarà da ripensare il territorio sulla base di mutamenti climatici; ci dovranno essere adeguamenti dei sistemi di bonifica, casse di espansione, opere che dovranno nascere da un lavoro scientifico e tecnico. Possiamo fare poco, però, se non vengono percepiti come fondamentali altri due concetti più importanti: la politica e l’educazione. La politica per prendere decisioni e l’educazione per essere in grado di prenderle, capendo la complessità dei fenomeni.

L’Italia ha avuto bisogno di Ravenna per gestire le problematiche energetiche del paese. Con la promozione delle misure straordinarie in tema di energia si sono potute dare risposte in 120 giorni. Ora chiediamo di avere, negli stessi tempi celeri, poteri straordinari di intervento attraverso la nomina di un commissario e vogliamo farlo in maniera coesa. Ci interessa solo questo e non tutte le altre inutili polemiche sentite oggi.»

 


© copyright la Cronaca di Ravenna

CONDIVIDI

Altro da:
Politica

Ascensori malridotti bloccati da un mese sul sottopassaggio dei viali della Stazione

Ancisi: «L’Area verde intorno è presidiata dalla malvivenza»

Ascensori malridotti bloccati da un mese sul sottopassaggio dei viali della Stazione

Ancisi: «L’Area verde intorno è presidiata dalla malvivenza»

700mila euro per interventi di restauro, archivio, digitalizzazione o manutenzione archeologica

Farolfi e Ferrero (FdI): «Una prova di riconoscimento del valore artistico, storico ...

700mila euro per interventi di restauro, archivio, digitalizzazione o manutenzione archeologica

Farolfi e Ferrero (FdI): «Una prova di riconoscimento del valore artistico, storico ...

«La stangata Tari per i Ravennati: il Comune l'aumenta del 9,6%»

La Pigna interviene per evitare il "salasso"

«La stangata Tari per i Ravennati: il Comune l'aumenta del 9,6%»

La Pigna interviene per evitare il "salasso"

CNA parti

Sopra le righe

"Strùffati": Comune e Prefettura in difesa delle persone vittime di truffe. Il video con Maria Pia Timo

Tornano le azioni sul territorio. Si parte martedì 9 aprile alle 20.30 all'Almagià ...

Ortazzo, «lo scandalo continua»

Gli ambientalisti: «Il Parco del Delta non emette alcun cenno risoluto rispetto a ...

Dialogo sul Mediterraneo. INTERVISTA a Marc Lazar

È uno dei due protagonisti con l’ex Ministro Marco Minniti, del dibattito organizzato ...

Architettura, «una nuova visione con al centro la qualità». INTERVISTA

Come sfuggire alla schiavitù nei confronti delle logiche di mercato. Ne parla Marco ...

Salvò al mondo la Domus dei Tappeti di Pietra

RavennAntica intitoli uno spazio pubblico a Ezio Fedele Brini

Prospettiva Dante. Giancarlo Giannini incanta il pubblico

L'attore italiano ha aperto la XII edizione del festival promosso dalla Fondazione ...

Celebrato il 702esimo annuale di Dante. LE FOTO

Dalla prolusione alla Biblioteca Classense all'Offerta dell'Olio

Alluvione/ Oltre 600 firme per la petizione “Stop al pagamento delle utenze"

Promossa da una cittadina di Fornace Zarattini, Alessandra Musumeci. «Eni, Hera, ...